Ciacciarelli: “tamponi in carcere e a vigili del fuoco”

Velocità, virulenza, elevata circolazione dei contagi. Sono queste, secondo gli esperti le caratteristiche evidenti della seconda ondata della epidemia da Covid 19. In prima linea, il personale sanitario che ha pagato un significativo tributo in termini di decessi e operatori positivi e, a seguire, i rappresentanti delle forze di sicurezza. Nel Lazio la polizia penitenziaria e i vigili del fuoco sono a contatto con un numero elevato di cittadini, tra reclusi e persone soccorse in caso di incendio e non sempre è possibile rispettare alla lettera le procedure previste dalle autorità sanitarie. Per questo più attenti devono essere i controlli e più stringente la sorveglianza sanitaria. Questi lavoratori sono sottoposti a prelievo con tampone orofaringeo soltanto in caso di manifestazione di sintomi o quando venga accertato il contatto stretto con soggetti positivi. A lanciare l’allarme il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli che in una nota ha dichiarato: “si tratta di misure del tutto insufficienti per questa tipologia di operatori particolarmente esposti al contagio, che per tale motivo richiederebbero dei tracciamenti costanti e programmati”. L’esponente della Lega Lazio suggerisce alcune soluzioni per arginare la diffusione del contagio: “in questo quadro è assolutamente necessario ricorrere al tampone di verifica periodico, ogni 15 giorni per tutti i vigili del fuoco e i poliziotti penitenziari della regione”, chiarisce Ciacciarelli. “L’intento è tracciare tutto il personale per controllarne lo stato di salute – aggiunge il consigliere – attuando una iniziativa di buon senso utile per gli operatori e per i cittadini che con questi vengono a contatto”. Per sollecitare l’attivazione del tracciamento, l’esponente regionale della Lega ha scritto una lettera all’assessore regionale alla integrazione sociosanitaria Alessio D’Amato.

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