Si è conclusa il 20 novembre, con la cerimonia di premiazione alla Casa del Cinema di Roma, la settima edizione del film-festival uno Sguardo Raro, dedicato alle malattie rare, alle fragilità e all’inclusione. Una edizione ricchissima di eventi che ha visto l’IRCCS IFO Regina Elena in prima linea. Il premio speciale “Pubblica amministrazione Social” per la Comunicazione in Sanità è andato al cartoon sul “Molecular Tumor Board dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena” per il grande valore aggiunto che video e social portano alla comunicazione della salute. Il video animazione è a cura dell’Ufficio comunicazione stampa e relazione esterne degli Ifo in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Industry e nasce da un importante riconoscimento assegnato a Patrizio Giacomini, medico ricercatore Ire. Il riconoscimento è relativo alla ricerca di nuove soluzioni di cura per chi non risponde più alle terapie convenzionali privilegiando tutti i mezzi di comunicazione possibili su nuove opportunità di cura. Il premio Uno Sguardo Raro 2022  categoria lungometraggi, è stato vinto dal film documentario “Rukije Un Raggio di Sole: la terapia della speranza”. Roberto Biagini, direttore dalla Ortopedia Oncologica del Regina Elena ha inoltre consegnato a Claudia Borioni e Matteo Alemanno, ideatori e registi dell’opera, la menzione speciale Ifo assegnata dai professionisti degli Istituti. “Viene premiato un intenso lavoro di squadra – sottolinea Lorella Salceresponsabile dell’ufficio Comunicazione stampa e relazioni Esterne Ifo – per semplificare temi delicati ancora poco noti alla cittadinanza”. “L’obiettivo prezioso di questi pazienti volontari – spiega Roberto Biagini – è aiutare i malati ricoverati ad affrontare la stessa battaglia per la vita con la quale si sono dovuti confrontare prima di loro. Le loro storie parlano di speranza, testimoniando che la disabilità non può e non deve impedire di vivere una vita piena, anzi. È una vita arricchita dalla scoperta di nuovi valori ed energie dentro di sé, fondamentali per affrontare la malattia.” “Il film – conclude la regista Claudia Borioni – è un viaggio nelle vite dei volontari-pazienti dei medici, operatori sanitari, ricercatori ed è una testimonianza documentata di come il “volontariato della speranza”, trovi importanti riscontri scientifici, che ne evidenziano il grandissimo valore terapeutico.” 

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