Una affermazione perentoria, che smentisce tutti gli allarmi lanciati in queste ultime settimane dai più svariati settori: dai partiti dell’opposizione alle aggregazioni sociali, dagli ambienti religiosi alle società scientifiche, passando per alcune testate a grande tiratura. Dichiarazioni gratuite, secondo il vicepresidente della commissione parlamentare Affari sociali e sanità della Camera dei deputati Luciano Ciocchetti, onorevole di lungo corso, che alla trasmissione di Radio 1 “Il rosso e nero”, già divenuta di tendenza, il 6 ottobre ha disegnato un quadro della sanità prossima futura del tutto diverso da quello dipinto dagli oppositori del governo Meloni. Ai microfoni sapientemente gestiti dalla sorprendente coppia Francesco Storace e Vladimir Luxuria, l’esponente di Fratelli d’Italia ha spiegato che “ci si arrampica sugli specchi”, confondendo la Nadef (nota di aggiornamento documento di economia e finanza, ndr) come se fosse la vera e propria legge di bilancio dello Stato, che sarà licenziata soltanto tra una quindicina di giorni. “Si tratta in realtà – ha chiarito – soltanto di una fotografia dell’esistente, ovvero della situazione finanziaria della sanità ereditata dal bilancio triennale precedente. La verità su presunti tagli la conosceremo soltanto tra 15 giorni, quando sarà licenziata la manovra di bilancio 2024”. Con dovizia di particolari, l’onorevole chiarisce tutti i meccanismi legati ai punti di Pil, su cui tanto ci si sofferma ma che in realtà andrebbero considerati riferendosi al contesto economico-finanziario globale del Paese, “Ė La prima volta – insiste – che la nota fa espresso riferimento al capitolo sanità. Non era mai successo in precedenza. Guardiamo ai fatti: mentre l’esecutivo guidato da Mario Draghi in sanità aveva investito 131 miliardi, noi ora  investiamo 134 miliardi e 700 milioni, ovvero più di 3 miliardi rispetto al passato. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha prontamente chiarito che la sanità è una priorità e i professionisti debbono vedere aumentate le proprie retribuzioni. Solo così potremmo sopperire alla grave emorragia di medici e infermieri che tanto sta penalizzando i nostri ospedali”. A una precisa domanda sulla autonomia differenziata, sollecitata da Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, Ciocchetti ha chiarito che non si assisterà a nessuno squilibrio tra Regioni, essendo la riforma basata sul rispetto dei cosiddetti “Lep”, i livelli essenziali di prestazioni. (Nella foto: Luciano Ciocchetti)

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