Sanità, non si placa il fermento della classe medica e anche coloro che, idealmente, sembrerebbero più vicini alle politiche dell’esecutivo Meloni, in realtà, qualche sassolino dalla scarpa intendono toglierlo. A rivendicare le richieste dei camici bianchi, oltre alle organizzazioni che scendono in sciopero il  5 dicembre è Benedetto Magliozzi, segretario generale nazionale Cisl Medici, che in una nota, ha ben riassunto lo stato dell’arte. “La Cisl Medici, pur rimanendo aperta al dialogo e propositiva alla contrattazione – ha esordito – ritiene non più sufficiente l’apertura mostrata dal governo sul confronto relativo alla legge di Bilancio 2024 e considera il riscontro dell’esecutivo inadeguato a fornire risposte concrete alle richieste da noi presentate ai vari tavoli di contrattazione nel corso di questi mesi”. Se non è una dichiarazione di guerra, poco ci manca. Per questo, l’organizzazione sindacale, per ribadire l’insoddisfazione prosegue nella mobilitazione in atto da tempo e annuncia lo sciopero nazionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari che rischia di mettere in ginocchio Asl e ospedali pubblici. Le critiche principali, si focalizzano “sull’aspetto pensionistico – precisa Magliozzi – ambito in cui a tutt’oggi non sono state previste adeguate concessioni circa le istanze avanzate durante i precedenti incontri con il ministero del Lavoro”. Si tratta, in sostanza,  della misura prevista dall’articolo 33 della legge di Bilancio, nella parte in cui risultano falciate le aliquote di rendimento per il calcolo della pensione di una rilevante fetta di lavoratori pubblici. “Una delusione che riguarda l’esigenza, non soddisfatta, di potenziare il fondo sanitario nazionale – attacca ancora il segretario – ingiustamente trascurato dalla prevista concessione di un importo ritenuto insufficiente a colmare le lacune determinate dai precedenti tagli economici”. Sotto la lente di ingrandimento inoltre è il mancato rilancio della medicina di prossimità, lo sblocco delle assunzioni del personale sanitario e la stabilizzazione dei precari. “Proseguiremo quindi il nostro percorso di mobilitazione concretizzando questo sentimento di delusione nella proclamazione dello sciopero nazionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Servizio sanitario, indetto per il 18 dicembre insieme ai sindacati Aaroi-Emac, Fassid, Fvm – federazione veterinari e medici. Una partecipazione che rappresenta, conformemente al percorso di mobilitazione intrapreso insieme all’InterSindacale, un tassello da inserire in un programma più ampio che accorre in difesa di un sistema sanitario ormai allo stremo e che anela alla necessità di un cambiamento forte e concreto. Come professionisti abbiamo un’etica e perseguiremo questo obiettivo di tutela, che è la tutela dei diritti dei professionisti sanitari ma anche della Sanità tutta, fatta di medici e pazienti”, conclude Magliozzi. (AgenPress)

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