Cittadinanzattiva Lazio: “sulla sanità non ci siamo”
Ė un quadro critico quello tracciato dal report di Cittadinanzattiva sulla sanità del Lazio. Dal 25 maggio, su 17 Asl messe sotto la lente di ingrandimento dall’organizzazione attiva da anni per la tutela dei malati, soltanto 6 hanno fornito i dati relativi al recupero delle prestazioni sospese causa Covid-19. “Così non va – sostiene il segretario regionale Elio Rosati – su visite ambulatoriali e specialistiche è urgente mettere sotto controllo tutta la filiera dell’accesso alle prestazioni sanitarie”. Le richieste dell’associazione sono tassative e pongono in primo piano la trasparenza delle procedure e la partecipazione dei cittadini alle scelte. Da quanto rilevato, tutti i centri di prenotazione aziendale sono chiusi mentre è attivo soltanto il ReCup regionale, il che complica molto la possibilità di fissare controlli ed esami ma soprattutto emerge la difficoltà di ottenere informazioni precise. Per questo Cittadinanzattiva ha chiesto l’immediata convocazione per il 17 luglio dell’Osservatorio regionale per il governo delle liste di attesa, un organismo istituito nel 2019 che si è riunito soltanto una volta, sollecitando inoltre l’organizzazione a settembre di incontri pubblici sulla salute. La speranza è quella di creare una interlocuzione con la Regione Lazio che, a quanto pare, finora si è dimostrata totalmente assente rispetto alle difficoltà che i cittadini affrontano quotidianamente in Asl e ospedali. Il gruppo regionale di Cittadinanzattiva chiede contestualmente più assunzioni nella sanità, il recupero di ospedali dismessi da destinare alle funzioni sociosanitarie per promuovere la medicina territoriale, il rinnovo del “parco macchine”, con la dotazione di apparecchiature Tac, risonanza magnetica e Pet per le strutture pubbliche. Per quanto attiene ai privati accreditati, il segretario regionale Rosati chiede “monitoraggi effettivi e ripetuti nel tempo, affinché non si ripetano le note vicende legate
alle residenze sanitarie assistenziali nel Lazio, in cui si sono verificati numerosi contagi e decessi legati al Covid-19, questioni su cui bisognerà fare piena luce”. Attivismo, trasparenza, partecipazione. Tre elementi su cui l’associazione è impegnata a elaborare un testo di legge sulla partecipazione civica in sanità, su cui chiede un impegno formale dell’assessore alla Sanità, della commissione Salute e di tutto il Consiglio regionale.