Civili di Brescia: restyling di qualità
Approvato il protocollo d’intesa per velocizzare la realizzazione delle opere
Lombardia, buone notizie per la sanità. Gli Spedali Civili di Brescia cambiano pelle, con l’avvio di una profonda ristrutturazione che vedrà nuovi corpi di fabbrica e servizi aggiuntivi, propri di un moderno ed efficiente nosocomio. Grazie alla delibera – contenente il protocollo d’intesa – approvata il 10 ottobre dalla giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia, insieme all’azienda degli Spedali Civili di Brescia (Asst e Ats) e Università degli Studi di Brescia, dialogheranno in un gruppo di lavoro in via di attivazione, condividendo il percorso di modernizzazione della struttura. Ideati negli anni Trenta, i Civili di Brescia hanno visto il primo paziente arrivare soltanto nel 1952, dopo l’interruzione dei lavori causa conflitto mondiale. Da allora, la crescita dell’importante polo sanitario non si è fermata: nel decennio tra il ‘60 e il ’70 sono arrivati i reparti “Satellite”, gli Infettivi e l’Anatomia patologica; tra gli anni ’80 e i ’90 è stata la volta di Medicina legale, Farmacia e Ambulatori, arricchitisi della Medicina del lavoro nel 2000, poi due “project financing” da 38 e 156 milioni, con interventi da realizzare tra il 2002 e il 2017 nei 200mila metri quadrati compresi nel perimetro di quella che è una vera e propria città della salute. Lo studio di fattibilità dell’attuale intervento è stato presentato in Regione Lombardia ed è all’esame della direzione del welfare mentre con 274 milioni è stata finanziata la prima tranche dei lavori, grazie alle risorse provenienti dall’articolo 20 della legge 67 del 1988, una salvifica pioggia di miliardi che ha sorretto l’edilizia sanitaria italiana negli ultimi decenni. L’ultima parola spetterà al Nucleo di valutazione del ministero della Salute poi, potranno prendere il via le opere che prevedono uno sviluppo improntato alle moderne concezioni clinico-assistenziali ovvero, la realizzazione di percorsi per “intensità di cura”. Si provvederà all’adeguamento tecnico-impiantistico dell’intero complesso edilizio allineandolo ai nuovi standard, con particolare attenzione alla sostenibilità energetica e l’innovazione tecnologica. Pur non incrementando il numero dei posti letto, sarà operata una revisione dei percorsi interni, con ampliamento degli spazi di degenza, potenziamento delle aree ambulatoriali e pediatriche e l’area accoglienza dei pazienti. Il tutto legato alla massima flessibilità organizzativa, che guardi alla integrazione ospedale-territorio e al rapporto di collaborazione con l’Università. Riferendosi al tavolo attivato tra gli enti istituzionali, per snellire gli interventi, l’assessore Bertolaso ha puntato l’attenzione sul contributo che gli attori coinvolti potranno fornire: “Ciascuno per la propria parte potrà fornire il proprio contributo insieme alle comunità tecnica, clinica e scientifica, compresi gli ordini professionali degli operatori sanitari, che potranno formulare eventuali istanze nell’interesse generale”, ha dichiarato il titolare del welfare. Una importante chiamata alla partecipazione “nel quadro di una più generale valorizzazione della sanità territoriale che coinvolge non solo la provincia di Brescia ma tutta la Lombardia”, annuncia un comunicato dell’assessorato in questione. Un intervento imponente e una iniezione di fiducia per la sanità pubblica, soggetta in questi tempi, a mille attacchi. (LNews)