Civitavecchia, il San Paolo avrà la radioterapia
Avanza il progetto per il nuovo servizio. Approvato lo studio di fattibilità con lo stanziamento di oltre 8 milioni
Ospedale San Paolo di Civitavecchia: la Regione Lazio approva lo studio di fattibilità per la realizzazione del tanto atteso servizio di radioterapia, una manna dal cielo per i malati di tumore. Dopo aver ottenuto il parere del Nucleo di valutazione regionale nella scorsa primavera – procedura obbligatoria per sbloccare il progetto – è stata la determina della direzione Salute e integrazione sociosanitaria G17743 del 15 dicembre 2022 a dare il via all’iter che, con uno stanziamento di 8 milioni e 393mila euro, porterà all’acquisizione di un acceleratore lineare, una Tac, dotazioni di fisica sanitaria e dispositivi di immobilizzazione paziente. Il provvedimento, che recepisce la delibera di giunta 470 del 21 giugno 2022, di “Approvazione piano decennale in materia di edilizia sanitaria ex articolo 20 legge 67/88 Terza fase”, rientra in un ambizioso piano che si giova di un imponente strumento di investimento che ancora dispiega i suoi effetti: la normativa sull’edilizia sanitaria che ha preso in via nel lontano 1988 con una irripetibile dotazione di 30 mila miliardi di lire, corrispondenti a 15,49 miliardi di euro. Si tratta di un Pnrr all’ennesima potenza, che prevede “Investimenti straordinari per l’ammodernamento strutturale, tecnologico ed organizzativo del Servizio sanitario della Regione Lazio” e in questi anni è stato molto utilizzato, per mettere in sicurezza le vetuste strutture sanitarie regionali, adeguarne l’impiantistica e acquisire strumentazioni all’avanguardia. Risorse determinanti per la sanità e, nel caso della radioterapia dell’ospedale San Paolo “Un grande risultato per tutta la popolazione del nostro territorio – sostiene il direttore generale della Asl Roma 4 – atteso fortemente da anni che, una volta realizzato, consentirà ai pazienti oncologici di affrontare il delicato momento della terapia senza sottoporsi a faticosi spostamenti”. Un ampliamento dell’offerta sanitaria e della medicina di prossimità che, secondo Matranga, dimostra la sensibilità della Regione Lazio nei confronti del territorio del litorale nord.