Come cambia la sanità nelle province
Sintesi degli atti aziendali (regolamenti organizzativi) delle Asl della regione Lazio.
ASL FROSINONE
Gli operatori hanno un’età media molto alta: su 3943 unità sono circa 650 i lavoratori che presentano limitazioni funzionali, secondo quanto riferito dal direttore generale Isabella Mastrobuono. Rispetto ai 977 posti letto disponibili, vengono configurate 115 unità operative semplici (erano 273) e 88 unità operative complesse (erano 142). Per il presidio di Anagni si prevede la riorganizzazione delle attività e dei servizi: un poliambulatorio specialistico, una postazione per gli screening oncologici, un centro dialisi, un laboratorio analisi per le emergenze, una radiologia dotata di sistemi di teleconsulto e telediagnosi, l’attivazione del ‘day service’, della ‘day surgery’ e della chirurgia ambulatoriale, un punto di primo intervento 24 ore su 24 con posti letto di osservazione breve intensiva (Obi) e un centro per la sorveglianza epidemiologica sulle problematiche della Valle del Sacco.
ASL LATINA
Sono 600mila i residenti, su un territorio provinciale lungo circa 130 chilometri. Nei cinque distretti che compongono la Asl sono previsti 21 poliambulatori, 13 consultori, 14 servizi Tsrmee (Tutela della Salute Mentale e della Riabilitazione in Età Evolutiva), 9 centri di salute mentale, 4 centri diurni, 4 comunità terapeutiche e 5 servizi per le tossicodipendenze. Poi le case della Salute di Cori-Cisterna-Aprilia, Sezze-Priverno-Monti Lepini e Gaeta-Minturno e un centro di integrazione sociosanitaria per Pontinia/Sabaudia. Gli ospedali sono a Latina (Dea II livello), Formia (Dea I livello), Terracina e Fondi (con Pronto soccorso) “ripensati come un’unica rete, con una marcata riorganizzazione dei dipartimenti, ridotti del 60 per cento”, ha precisato il direttore generale Michele Caporossi. Posti letto: a Latina passeranno da 408 a 487; a Fondi e Terracina diventeranno 37 i posti di day hospital (+6); a Formia i posti ordinari saliranno da 704 a 777.
ASL RIETI
Territorio vasto, prevalentemente montano, popolazione dispersa con il più alto indice di vecchiaia in Italia. Un contesto critico, con carenze infrastrutturali e tecnologiche che rendono difficili innovazioni organizzative. Questo il quadro tracciato dal direttore generale Laura Figorilli, che pone l’accento sul mancato ricambio di personale e la mobilità passiva, specie per i parti. Nella Asl si segue l’organizzazione per intensità di cura e complessità assistenziale. Valorizzate le professioni sanitarie con il nuovo dipartimento. Ridotti a due i distretti: Rieti-Antrodoco-Sant’Elpidio con sede a Rieti e Salario-Mirtense con sede a Poggio Mirteto mentre la casa della Salute è a Magliano Sabina. Sette i dipartimenti previsti, 38 le strutture complesse e 24 le ospedaliere. Le strutture complesse sanitarie territoriali non ospedaliere passano da 37 a 14, le strutture semplici diventano 49 rispetto alle 99 del precedente atto aziendale.
ASL VITERBO
I distretti passano da cinque a tre, le unità operative complesse saranno 63, di cui tre cedute alla Regione. Illustrato in sintesi, nel corso della audizione del commissario Luigi Macchitella, il piano strategico 2014-2016. Entro il 2017 rianimazione sarà accorpata ad anestesia; resta diventando unità semplice, la medicina legale mentre le malattie infettive – entro il 2018 – saranno accorpate all’unità per la cura dell’Aids. Due i dipartimenti interaziendali: medicina penitenziaria, in collaborazione con la Asl Roma B e il centro regionale per l’amianto. Casa del parto a Tarquinia con ostetricia e ginecologia trasferita a Civitavecchia, Asl Roma F. Taglio per i laboratori, da 3 ad uno. Poi la tele radiologia e i servizi di screening per compensare la elevata mobilità passiva, la rete diabetologica, quelle per le broncopneumopatie, ictus e l’integrata territorio ospedali accreditati (Ritha). Il numero delle unità operative semplici sarà di 34.