Commissari: “Stop alla saga di Zingaretti”

Decreto fiscale sancisce incompatibilità dei presidenti/commissari. La Regione ricorre alla Consulta

E’ scontro frontale tra il ministro della Salute Giulia Grillo e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. In qualità di commissario ad acta per il rientro dal deficit, il governatore ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale avverso il decreto legge 119 – decreto fiscale poi convertito – che all’articolo 25 septies prevede l’incompatibilità del doppio ruolo di presidente regionale e commissario ad acta per il rientro dal deficit sanitario. Entro novanta giorni dall’entrata in vigore (19 dicembre 2018), gli attuali controllori dei conti di Asl e ospedali nelle regioni in piano di rientro potrebbero decadere.

Il presidente Zingaretti però ritiene la norma “lesiva della sfera di autonomia costituzionalmente garantita alle autonomie locali”, sostenendo che la stessa violerebbe “il rapporto di prossimità con la realtà regionale e con il settore sanitario”. Il timore sarebbe “il subentro nelle funzioni commissariali di un soggetto terzo rispetto all’assetto istituzionale della Regione ed estraneo al processo di risanamento posto in essere, con gravissimo nocumento dell’efficacia dell’azione amministrativa”. Il governo ha invece sostenuto per tale figura il criterio della competenza, richiedendo per i futuri commissari “comprovata professionalità e specifica esperienza di gestione sanitaria”. E per la sanità del Lazio, che attende da tempo il ritorno alla normalità, la strada è in salita.

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