Consulta: una decisione che farà discutere
La Corte costituzionale dichiara legittime le restrizioni pro farmaco anti effetti Covid
Tutto come nelle previsioni: la Corte costituzionale rigetta tutti i ricorsi contro l’imposizione del farmaco che riduce gli effetti del Covid, legittimando un obbligo vaccinale mai dichiarato ufficialmente. La decisione arriva nel primo giorno di dicembre, con 24 ore di ritardo rispetto alle previsioni, a causa dei contrasti emersi fra i giudici supremi. A nulla sono valse le numerose manifestazioni di chi si è sempre opposto alla riduzione dei diritti costituzionali, fra tutti il lavoro e lo stipendio, di cui sono stati privati tutti i renitenti alla puntura. Le questioni poste da numerosi tribunali, dal Tar e dal Consiglio di giustizia amministrativa siciliano, che chiedevano di bocciare due decreti firmati da Draghi, non sono state prese in considerazione. Tutti i quesiti sono stati considerati inammissibili o non fondati, in attesa che si conoscano le motivazioni ufficiali della decisione della Consulta che sicuramente alimenterà molte discussioni. Nell’udienza del 30 novembre numerosi sono stati i pareri espressi, da una parte e dall’altra, con repliche degli avvocati dello Stato in difesa dell’operato dei precedenti governi, in particolare l’esecutivo Draghi, responsabile del draconiano provvedimento legato al Green Pass, con cui molti lavoratori sono stati sospesi restando per mesi senza mezzi di sussistenza. “La Corte – precisa il comunicato reso noto nel pomeriggio del 1° dicembre – ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali”. Per la Consulta sono state inoltre “non irragionevoli né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario”. Ugualmente infondate, sono state ritenute “le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il per il personale scolastico”. Quindi, in attesa che vengano depositate le motivazioni della sentenza, l’indirizzo è chiaro: per la Corte l’obbligo vaccinale era legittimo e costituzionale.