“Il recente comunicato dell’Aran (Agenzia negoziale della pubblica amministrazione, ndr), in merito agli incrementi retributivi proposti nell’ambito delle trattative per il Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) della Sanità 2022-2024, offre dati e statistiche sugli aumenti salariali per il personale infermieristico e sanitario, presentandoli come un ‘importante investimento’, un reale punto di svolta rispetto al passato. Tuttavia, questi numeri meritano un’analisi attenta e rigorosa, che il Nursing Up non può che affrontare con estrema lucidità, stando dalla parte di chi quotidianamente ‘regge sulle proprie spalle’ un sistema sanitario da tempo in grande affanno”, dichiara in una nota. Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, sindacato degli infermieri. “Le bollette e gli affitti non si pagano con le percentuali, né con le statistiche. “Quando si parla di un aumento del 7,2% o del 17%, e ci si riferisce all’indennità di specificità infermieristica – continua il presidente – siamo certamente di fronte a numeri ‘che appaiono pomposi’ all’ignaro lettore ma si dovrebbe guardare al risultato reale, più che mai concreto delle somme che effettivamente arriveranno nelle tasche degli interessati a dispetto delle percentuali. Tradotto in euro: si tratta di incrementi che vanno dai 5,22 ai 12,28 ‘euro lordi mensili’, a cui gli infermieri dovranno aggiungere pazienza, tanta pazienza, perché i primi arriveranno in questo 2024 (quindi senza nemmeno gli arretrati per gli anni 2022/2023), e gli altri solo dall’anno 2025 (anche qui senza gli arretrati del 2022/2023/2024)”. De Palma ammette che “questo contratto, le cui risorse, certo, non permettono una reale e concreta valorizzazione economica, potrebbe e dovrebbe almeno portare, come previsto nell’atto di indirizzo adottato dal Comitato di settore (rappresentanze della Pubblica amministrazione, ndr) e dalle Regioni, concreti miglioramenti organizzativi, cosa che non abbiamo ancora visto in termini che riteniamo almeno sufficienti”. De Palma auspica quindi, nel corso delle trattative, un segnale diverso come fu l’Atto di indirizzo adottato per il Ccnl 2022/2024. “Un’occasione unica, per ridisegnare le condizioni di lavoro e i riconoscimenti professionali – chiosa il presidente – ma serve concretezza per trasformare le premesse in risultati tangibili”. E promette battaglia, per una strada che si annuncia ancora in salita, confidando in fatti concreti che si traducano in una svolta.

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