Cooperativa, ma quanto mi costi?
“Per aggirare il blocco delle assunzioni nel Lazio si possono spendere anche 500 euro a notte”. È la denuncia del segretario regionale di Fials Confsal, Gianni Romano che rende noti i costi di infermieri e operatori socio-sanitari delle cooperative di servizi, destinati all’assistenza dei soggetti con patologie della terza età. Lavoratori esterni che collaborano con le Asl; a queste ultime spetta solo il compito di mettere a disposizione le strutture murarie, le utenze e il personale medico. Per infermieri, assistenti socio sanitari, psicologi, il discorso cambia: il blocco del turn over apre le porte a queste figure professionali chiamando in causa le cooperative vincitrici di appalto. “Se la presidente Polverini volesse risparmiare – puntualizza il sindacalista – dovrebbe garantire la presa in carico totale dei pazienti da parte delle Asl. Si potrebbe affidare la gestione dei centri diurni agli interni con costi meno proibitivi e un risparmio netto sulle tariffe notturne”. Le spese per la cura delle demenze, nel Lazio raggiungono vette esorbitanti: a fronte di un costo annuo di circa 210 mila euro per l’assistenza diurna dei malati di Alzheimer, un letto cosiddetto di ‘sollievo’ notturno comporta un extra di 500 euro per il servizio infermieristico e tecnico sanitario, compreso quello di supporto psicologico. “Questo è uno dei motivi per cui il debito pubblico stenta a ridursi – chiosa Romano – la degenza può essere paragonata a un albergo a quattro stelle mentre agli operatori sanitari vanno solo le briciole di tante laute elargizioni”.