Bullismo e internet: una innegabile minaccia per le giovani generazioni. Contro il fenomeno, da tempo sotto la lente del Corecom Lazio, si è realizzata una comunione d’intenti tra i rappresentanti dello stesso comitato di controllo sulla informazione e le più importanti istituzioni, tra cui la scuola, le forze dell’ordine e le amministrazioni locali. Da tempo sono state proposte iniziative formative ed educative nelle scuole, finalizzate alla prevenzione del cyberbullismo e volte alla denuncia dei pericoli del web, che saranno replicate nel corso dell’anno scolastico 2022-2023. Sul tema, il Corecom ha promosso un recente convegno insieme all’Ordine dei giornalisti del Lazio, a cui hanno partecipato psicologi, docenti universitari, cronisti, il consigliere del Lazio Emiliano Minnucci (vicepresidente commissione di Vigilanza sulla informazione) in cui si è evidenziato il ruolo fondamentale della alleanza delle istituzioni con il mondo dell’informazione, in particolare con l’Ordine dei giornalisti del Lazio e con il compartimento regionale della Polizia postale e delle comunicazioni. Secondo il consigliere Corecom Federico Giannone “Il dialogo e l’ascolto sono i mezzi per evitare che le vite di tanti giovani siano rovinate da insulti e discriminazioni lanciati in rete. Nell’educazione alla cittadinanza digitale – precisa – vanno coinvolti i media tradizionali e digitali per fare in modo che ogni richiesta d’aiuto possa venire intercettata in tempo, prima che accada l’irreparabile”. Per questo il 20 luglio scorso, la presidente Corecom Maria Cristina Cafini e il dirigente del comparto della Polizia postale Daniele De Martino hanno siglato un protocollo d’intesa per svolgere iniziative congiunte nelle scuole. Sulla responsabilità dei giornalisti si è espresso, sempre per il Corecom  Roberto Giuliano, che ha precisato che gli stessi “Devono essere coadiuvati da esperti e professionisti di altri settori sia nello scambio di esperienze e tecniche comunicative sia nel modo di proporre la tematica in base al pubblico di riferimento: i ragazzi, la famiglia, gli educatori e le istituzioni, ognuno per le proprie specificità”. Per la consigliera Corecom Iside Castagnola “È importante che il mondo dell’informazione si ispiri sempre ai principi della carta di Treviso (che dal 1990 disciplina i rapporti tra informazione e infanzia, ndr) senza mai spettacolarizzare le sofferenza della persona vittima di bullismo via web”. Nodi cruciali dell’opera di sensibilizzazione saranno la lotta alla dipendenza da video, il bullismo e la violazione della privatezza su cui i rappresentanti del Corecom assicurano di “Proseguire l’opera di prevenzione inquanto – chiosano – l’educazione digitale grazie anche all’affiancamento della Polizia postale è l’unico strumento con cui possiamo proteggere i bambini più piccoli”.

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