Coronavirus: nato dal pipistrello a “ferro di cavallo”
“Attualmente non siamo in grado di dire nulla né di lanciarci in interpretazioni o sospetti”, lo ha dichiarato all’agenzia giornalistica Adnkrons Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente di Malattie infettive all’Università statale del capoluogo meneghino. Secondo recenti rivelazioni, riferite a una relazione firmata da numerosi ricercatori tedeschi e pubblicata sul New England Journal of Medicine, sarebbe un manager tedesco 33enne il paziente 0 che avrebbe introdotto il Covid 19 in Europa. Sostenendo che “non è il caso di litigare su chi è venuto prima”, il professore ricostruisce la genesi relativa al virus più simile a quello trasmesso all’uomo. Sarebbe nato in Cina ed è stato rilevato in un animale che si chiama “Rhinolophus pusillus”, un piccolo pipistrello insettivoro volgarmente detto “ferro di cavallo minore”, diffuso a Oriente. “Il virus si è adattato, presumibilmente passando per un altro mammifero ed è giunto a noi – continua Galli – trasmettendosi a bassa efficienza fino a dicembre per dare poi un forte segno di sé ai primi di gennaio, con polmoniti riconosciute con chiarezza”.
Dello stesso parere Ignazio Marino, che si è pronunciato sull’argomento pubblicando un post sulla sua pagina facebook. Il chirurgo genovese sostiene che la diagnosi di Covid-19 riferita al paziente di Monaco risale al 24 gennaio scorso mentre il primo caso riscontrato in Italia è del 31 gennaio, quando due turisti cinesi furono ricoverati allo Spallanzani di Roma con la stessa diagnosi. “Poco conta come il virus sia giunto in Europa – sostiene l’ex parlamentare, già sindaco di Roma – ma è interessante rilevare come i medici di Monaco e il governo tedesco non abbiano avviato un circo mediatico come avvenuto in Italia, offuscando l’immagine del nostro Paese. La cosa dovrebbe far riflettere”.