Bilancio della Regione Lazio 2022, la Corte dei conti dà un via libera condizionato, rilevando la mancanza di 170 milioni che andranno a costituire la cosiddetta quota di disavanzo. Sempre adottando il linguaggio burocratico, arricchito dal gorgheggio contabile, si può affermare che “la Corte ha parificato con riserva il totale bilancio sanitario della Regione Lazio, rilevando una non definitività dei dati” e portando il totale debito regionale a circa 28,1 miliardi. Roba da far tremare i polsi. Tentando una traduzione in termini confidenziali, si può asserire che il giudizio di parifica regionale – strumento che coordina la finanza pubblica tra i livelli di governo statale e regionale, nel rispetto dei vincoli Ue – ha messo di nuovo il dito nella piaga, come avvenuto negli anni passati. Risale alle precedenti amministrazioni, la constatazione dei giudici contabili che le cifre non quadravano e che l’amministrazione Zingaretti, “promossa sub condicione”, avrebbe dovuto sottostare a determinate prescrizioni per rientrare nei parametri previsti. Prescrizioni che, evidentemente, non sarebbero state adottate, lasciando una pesante eredità all’amministrazione guidata da Francesco Rocca. Per questo, a cominciare dal presidente, oltre a valutazioni tecniche, alla situazione si dà una lettura politica. Si esprimono con parole severe alcuni esponenti di maggioranza: “Il giudizio di parifica della Corte dei conti sul bilancio 2022 della Regione Lazio ha certificato l’insufficienza della precedente amministrazione di centrosinistra a guida Pd e M5s – ha dichiarato il presidente della commissione Bilancio regionale Marco Bertucci – a causa loro siamo costretti ad arginare una situazione decisamente complessa”. L’argomento, affrontato fin dalla campagna elettorale, sarà motivo di ulteriore sacrificio per i residenti nel Lazio perché, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia “saranno i cittadini a dover pagare le conseguenze di questa azione amministrativa così superficiale, a causa del tanto celebrato ‘buon governo di Zingaretti’”. Parole come pietre, a cui corrisponderà un altrettanto severa previsione del prossimo bilancio regionale, con ulteriori tagli e accantonamenti di somme legate al disavanzo sanitario, come conferma anche l’assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini. “Il giudizio sospeso delle precedenti verifiche da parte della Corte dei conti, è relativo ad alcune pendenze di ricorsi riguardanti tre atti istruttori di controllo nei confronti della Asl Roma 2, della Asl di Latina e del policlinico Umberto I”, ha spiegato il presidente della sezione regionale di controllo della Corte per il Lazio Roberto Benedetti. Oggi la riserva è stata sciolta, quella parte è stata parificata e si attende la motivazione della sentenza in cui saranno fornite indicazioni alla Regione Lazio. Un sistema complesso, che fa della gestione contabile regionale e, in particolare della sanità, un settore altamente delicato, da maneggiare con cura, si potrebbe dire. Cura che da decenni, non è mai stata adottata dagli amministratori e, come sempre, a farne le spese saranno i più deboli.

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