Corte dei conti: stop al vaccino italiano Reithera
Negli ambienti bene informati se ne parlava da tempo, ora abbiamo la certezza: per la produzione del vaccino Reithera, prodotto dalla Biotech di Castel Romano, è arrivato lo stop da parte della Sezione centrale del controllo di legittimità della Corte dei conti. L’organo costituzionale avrebbe reputato illegittimo lo schema dell’investimento. Così, i piani dell’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, che sulla produzione dell’antidoto, come amministratore delegato di Invitalia aveva puntato molto, ancora una volta non prendono quota e il governo di Mario Draghi si trova di fronte all’ennesima, involontaria grana. La notizia di un vaccino tutto italiano inizia a prendere quota proprio con l’accordo tra Invitalia, il ministero dello Sviluppo economico e la società produttrice dell’antidoto, sottoscritto il 17 febbraio scorso. “Ė un’ottima notizia, – è scritto sulla pagina social della Regione Lazio – è necessario puntare ad avere una indipendenza per quanto riguarda l’approvvigionamento di tutti i vaccini che superino i requisiti di Ema, l’Agenzia europea del farmaco”. Così arrivano i finanziamenti pubblici: 5 milioni dalla Regione Lazio, 3 dal ministero dell’Università e ricerca, più 12 milioni investiti dalla stessa azienda e, per completare il quadro, interviene Invitalia il cui Consiglio di amministrazione il 26 gennaio aveva già approvato il contratto di sviluppo e il finanziamento di 81 milioni per procedere con le sperimentazioni, l’ampliamento della sede di lavoro e l’aumento dell’organico. Niente di tutto questo. Nonostante i buoni auspici della Ue, che aveva ritenuto l’operazione “compatibile”, la Corte ha posto il veto, non ritenendo sufficienti i chiarimenti ai propri rilievi pervenuti il 21 aprile così resta altamente improbabile che si possa procedere alla fase 3 della sperimentazione, nonostante la volontà del ministero dello Sviluppo economico di andare avanti. Da parte di Reithera “colta di sorpresa” non arrivano commenti, in attesa che vengano chiarite le motivazioni del veto. Gli 81 milioni restano congelati, così come la partecipazione di Invitalia agli utili, con l’acquisizione del 30% del capitale di Reithera, sulla base del decreto legge del 14 agosto 2020. (Nella foto: il ministro Speranza e l’assessore D’Amato in visita allo stabilimento di Castel Romano)