Covid-19: nel Lazio la scacchiera dei posti letto

Cittadini in apprensione per le sorti del Centro paraplegici di Ostia, che potrebbe diventare sede di letti Covid-19, in base a una decisione della Regione Lazio che intende destinare allo storico Cpo 14 soggetti positivi in quarantena. La decisione ha provocato malumore tra i ricoverati e i loro familiari. Il centro ospita in lungodegenza pazienti fragili, in alcuni casi immunodepressi, con patologie neurologiche che in alcuni casi interessano l’apparato respiratorio. Uguale preoccupazione per i familiari dei 9 assistiti all’Ucri, l’unità di cure residenziali intensive del San Camillo – già ospitata al Forlanini ormai chiuso da cinque anni – che dovrebbero essere spostati in altra sede. Non immune dal valzer degli spostamenti il policlinico Umberto I. Con un provvedimento firmato dal direttore della Sanità regionale Renato Botti è stata disposta per l’ospedale universitario la chiusura delle divisioni di cardiochirurgia e di ortopedia e dell’intera area traumi. Ciò rende ipotizzabile l’attivazione nel nosocomio di un reparto dedicato a ricoveri per Covid-19 che necessitino di assistenza complessa, in terapia intensiva. Anche il padiglione Eastman – afferente e attiguo all’Umberto I – è stato individuato quale quinto centro di ricoveri per persone affette dal virus. I pazienti trasferiti dalla cardiochirurgia  saranno accolti nel dipartimento di patologie cardiovascolari del San Camillo, nel quale confluiranno anche i degenti trasferiti dal policlinico Tor Vergata, i cui spazi saranno riservati a pazienti Covid-19.

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