Covid e cure: “vincere il virus della burocrazia”

Dall’Associazione “Giuseppe Dossetti: i valori”, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

La pandemia che ha cambiato il mondo è a un bivio. A due anni dalla scoperta del paziente zero, in Italia si traccia un primo bilancio sul Covid 19 e si definiscono strategie per convivere con una patologia ormai endemica. Grazie al tempestivo impegno della comunità scientifica, a una ricerca che non ha conosciuto soste, a un’arma risolutiva come il vaccino, alle successive terapie che completano il quadro di interventi mirati, si è arrivati a uno spartiacque tra la prima fase, caratterizzata dall’emergenza, alla seconda la cui peculiarità consiste nell’affrontare una malattia su cui ormai si sono acquisite solide certezze che consentono di affrontare senza affanni il percorso di cura. Un ostacolo però frena un cammino che poteva apparire in discesa: la burocrazia che, unita a una legislazione contraddittoria e a una architettura istituzionale di governo della sanità che ha ormai fatto il suo tempo, è il virus più pernicioso da combattere. Dalle criticità della sanità “regionalizzata” alle carenze della medicina del territorio, dalla inconsistente formazione dei medici di famiglia alle contraddittorie circolari ministeriali, da una rivoluzione tecnologica che tarda ad affermarsi a un’assistenza domiciliare che non è mai decollata, innumerevoli sono ancora i nodi da sciogliere. L’Associazione Dossetti: i Valori, da anni in primo piano nella elaborazione di “buone pratiche” in campo sanitario e di tutela dei diritti, anche nella battaglia contro Sars-CoV2 si pone quale soggetto di impegno e proposta, affinché siano rimossi ostacoli di qualsiasi natura. Primo fra tutti, l’impedimento normativo che rallenta la somministrazione tempestiva di cure e terapie adeguate, con anticorpi monoclonali e farmaci antivirali, in ospedale e al domicilio del paziente.   

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