Cto, rilancio coniugato al risparmio
Dal trauma alla protesi, passando per un’assistenza multispecialistica a tutto tondo. É la seconda vita del Cto, l’ospedale romano a vocazione ortotraumatologica, con numerosi reparti ad altissima specializzazione, che neutralizza così il rischio di chiusura, causa tagli per il rientro dal deficit. In extremis è arrivata una convenzione con l’Inail, a cui si lavorava da tempo, che ne prevede il rilancio attraverso la realizzazione di un centro di eccellenza ingegneristica delle protesi, speculare a quello già attivo nella “casa madre” di Budrio, in Emilia. L’accordo, siglato dal presidente dell’Istituto Massimo De Felice e da Nicola Zingaretti, presidente regionale e commissario per la sanità, è supportato da numerose disposizioni legislative. In primis, la legge 549 del 1995, che vede l’Inail soggetto erogatore di cure sanitarie e prestazioni, in convenzione con le strutture regionali, per garantire “il recupero dell’integrità psico-fisica degli infortunati sul lavoro” senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica (decreto legislativo 81/2008). Seguono ulteriori disposizioni volte a estendere l’assistenza alla generalità dei cittadini iscritti al Servizio sanitario nazionale, in virtù di convenzioni tra l’Istituto e gli enti territoriali, in linea con la programmazione sanitaria regionale attraverso “risorse finanziarie disponibili”. Il tutto, suggellato nell’accordo-quadro del 2 febbraio 2012 sottoscritto dalla Conferenza Stato-Regioni, volto a definire le “modalità di erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell’Inail”. Stabilite le premesse quindi, i soggetti si impegnano ad avviare “azioni volte alla proficua collaborazione” nei confronti di infortunati sul lavoro e della generalità dei cittadini che godono dell’assistenza pubblica. Ambulatori e laboratori protesici, che si insedieranno in un’intera ala dell’ospedale, soluzione auspicata da tempo e su cui si era impegnato l’XI municipio (oggi VIII). Un risultato importante, che apre la strada a ulteriori soluzioni per strutture sanitarie regionali in sofferenza. Un nuovo presidio all’interno dell’ospedale della Garbatella, che usufruirà, per dirla con le parole del presidente De Felice “delle attività mediche a disposizione per garantire l’integrazione tra intervento medico, protesico e assistenziale”.
Soddisfazione da parte della Regione Lazio e un risparmio di 31 milioni di euro, con l’abbattimento dei tempi di attesa per infortunati gravi, che ora disporranno di tutto il percorso assistenziale nella stessa struttura. “Grazie a questo protocollo – ha dichiarato Teresa Petrangolini, rappresentante dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale – viene rilanciata la vocazione specifica di traumatologia del centro, che torna ad essere un luogo di eccellenza del sistema sanitario regionale, dopo una fase critica e di profonda incertezza. Il protocollo è un chiaro esempio di come sia possibile migliorare la qualità dell’offerta sanitaria pur essendo sottoposti ai vincoli del piano di rientro”.