Carenza di personale sanitario, si anima il dibattito fra le categorie e gli infermieri professionali, attraverso il sindacato Nursing Up fanno sentire la propria voce attraverso il presidente nazionale Antonio De Palma, che sottolinea come Ocse, Agenas, Corte dei Conti e la stessa Oms, abbiano evidenziato che, a mancare non sono i medici, ma infermieri e ostetriche. “Siamo di fronte a una popolazione di pazienti, la cui età media si innalza sempre di più – chiarisce De Palma – con tutte le conseguenze legate alle patologie croniche che il nostro sistema sanitario dovrà affrontare, armandosi di professionisti specializzati nell’assistenza soprattutto al di fuori delle realtà ospedaliere, come indicato dai contenuti della Missione 6 del nuovo Pnrr”. Con una media di oltre 4,1 medici ogni 1000 abitanti, i dati del Cergas e di Sda Bocconi hanno confermato che il numero dei camici bianchi in Italia è perfettamente in linea con gli standard della sanità dei Paesi europei più evoluti, a differenza di una realtà, quella di infermieri e ostetriche, la cui professionalità giocherà un ruolo sempre più decisivo per l’assistenza ai pazienti. Nei paesi in cui c’è carenza di professionisti dell’assistenza, aumenta il tasso di mortalità dei pazienti, secondo i dati resi noti dall’Organizzazione mondiale della Sanità e la stessa Oms ribadisce che ci sarà bisogno di altri 9 milioni di infermieri e ostetriche in tutto il mondo entro il 2030. Impietosi poi, sono i dati relativi all’Italia, in cui il tasso di anzianità è il più elevato d’Europa (gli over 65 sono il doppio degli under 15, ovvero il 25% della popolazione), condizione che facilita la prevalenza di patologie croniche e fragilità, che richiedono, oltre alle necessarie prestazioni cliniche, cure a lungo termine che necessitano principalmente di figure assistenziali come gli infermieri e operatori sociosanitari. “Siamo di fronte alla indispensabile ricostruzione della sanità territoriale, come previsto dal decreto del ministero della Salute 77 – spiega De Palma – lo abbiamo fatto presente nel tavolo tecnico voluto dal ministro Schillaci, ribadendo che il nostro Servizio sanitario non può permettersi carenze per quanto attiene al personale infermieristico e ostetrico”. Pertanto, secondo il sindacalista, il pesante gap da colmare richiede che si sani la carenza di 100mila infermieri, rispetto agli standard europei di una sanità che va verso il futuro. Non solo medici quindi, come previsto dal ministro dell’Università Anna Maria Bernini, che ha annunciato come priorità l’aumento di 4mila posti ai test di Medicina, per arrivare a 30mila entro il 2030. Per il Nursing Up sarebbe un paradosso, considerate le statistiche sulla età avanzata della popolazione. (Agenpress)

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