Assistente infermiere, si infiamma il dibattito sulla introduzione di tale figura, definita da un progetto di due anni fa e che ora ha ricevuto piena legittimazione istituzionale. Va giù duro Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, che chiarisce come gli iniziali dubbi su tale figura, “dopo analisi e approfondimenti oggi più che mai, si sono trasformati in un perentorio giudizio negativo”. Il sindacalista rammenta che, prima di parlare di introduzione di nuove figure, si dovrebbe procedere, sulla base di un documento presentato dalla stessa organizzazione, “a una necessaria revisione dei modelli organizzativi, cosa di cui le aziende sanitarie hanno bisogno come il pane”. E rincara la dose, comunicando le perplessità espresse a livello europeo su tale figura: “Con un comunicato stampa diretto e perentorio, che non lascia dubbi – spiega De Palma – la Federazione Europea degli Infermieri ha espresso, senza mezzi termini, perplessità e timori nei confronti della figura dell’Assistente Infermiere”. Non si tratta di mera posizione ostativa nei confronti dell’inserimento di questa “nuova figura di interesse sanitario”, ribatte De Palma “riteniamo però che ciò possa avvenire solo a condizione e limite, che venga data priorità ad un doveroso e concreto impulso alle professioni sanitarie”. Una posizione condivisa da gran parte delle organizzazioni sindacali di categoria, tutte concentrate sulla “valorizzazione di ruolo, economica e organizzativa degli infermieri, delle ostetriche e degli altri professionisti”. Un fronte comune, dunque, in un settore che vede una crisi delle vocazioni e in cui si richiedono più che mai azioni “per implementarne l’attrattività verso i giovani e, conseguentemente, per raggiungere quei requisiti minimi, necessari, per l’ottimale tutela della salute della nostra  collettività”, conclude De Palma. E ora la parola passa ai decisori politici.

 

Commenti Facebook:

Commenti