Dedicato a loro
Festa del Lavoro ma non per tutti. C’è chi il lavoro non ce l’ha, c’è chi ha la possibilità di celebrare la ricorrenza nel migliore dei modi, da garantito con riposo festivo assicurato e ci sono, al contrario, coloro a cui l’occupazione per fortuna non manca ma la giornata di riposo se la sognano: medici, infermieri, operatori sanitari. Il 1° maggio vogliamo dedicarlo a loro. A chi, in questo ultimo anno, ha visto stravolta la sua esistenza e a chi la vita l’ha persa. Migliaia in tutto il mondo, centinaia in Italia. Caduti sul lavoro, possiamo affermarlo con certezza. Travolti dalla prima ondata della pandemia, una circostanza devastante, in cui scarseggiavano i mezzi di protezione individuale (Dpi) e di confusione ne regnava tanta negli ospedali, nelle cliniche, in case di cura e di riposo, nelle residenze per anziani e disabili, nei penitenziari e in tutte le comunità assistenziali. Li abbiamo chiamati eroi, salvatori della Patria, angeli della corsia. Per loro abbiamo studiato appositi premi e onorificenze, salvo poi adeguarne le retribuzioni. Abbiamo assistito alle loro giuste rivendicazioni in piazza, nel rispetto delle misure di sicurezza, senza che seguisse alcun progetto o proposta delle istituzioni per migliorarne la condizione. Anzi, a coronamento di questi feroci tempi, ci siamo resi conto che gran parte delle mascherine distribuite in alcune strutture sanitarie erano inefficaci perché realizzate con materiali inadeguati. E nessuno ha pagato per questo. Loro però non si sono scoraggiati, hanno continuato nell’opera di assistenza e vicinanza ai malati, rendendosi riconoscibili, dietro gli scafandri, scrivendo i loro nomi col pennarello dietro la schiena o sul fronte dei caschi in plexiglas. Hanno partecipato al dolore dei più gravi e gioito per le guarigioni. Perché dalla malattia del Covid si guarisce, anche se in questi quattordici mesi il coro dei media ha fatto di tutto per mettere in secondo piano tale possibilità. Hanno vissuto anche il lato oscuro della pandemia, i lavoratori della sanità. In un momento in cui la sorte in loro favore sembrava voltarsi dall’altra parte e il risentimento di molti per restrizioni che sembravano irreversibili, prendeva strade sbagliate. Ė durata poco, per fortuna e oggi possiamo celebrare una Festa del Lavoro con aspettative ben più rosee di qualche mese fa. Auguri a tutti i lavoratori della sanità.