Deficit dell’attenzione e iperattività: nel Lazio arrivano le linee guida per l’assistenza uniforme
E’ conosciuto tra gli esperti con l’acronimo Adhd (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e può essere inserito nella categoria delle “disabilità invisibili”, sebbene provochi danni che lasciano il segno. E’ il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, disordine neuropsichiatrico che insorge in età scolare, caratterizzato da un livello di inattenzione, iperattività, impulsività non adeguato allo stadio di sviluppo, e con una prognosi variabile. Come tutte le affezioni legate alla neuropsichiatria ha un approccio e un’analisi molto complessi, per questo da anni l’Associazione Italiana Famiglie Adhd si batte affinché per la patologia vengano attivati percorsi dedicati di valutazione, diagnosi e presa in carico sanitaria dei bambini, degli adolescenti e delle persone adulte. In Italia sono note le criticità con cui si affrontano i casi, con notevoli difformità di trattamento tra una regione e l’altra. Se in Emilia-Romagna e Umbria l’assistenza è al top, altrettanto non si può dire in altri territori e anche il Lazio non è esente da tali criticità. Per questo da ottobre l’Associazione Famiglie Adhd ha avviato un dialogo con la commissione regionale Sanità e Politiche sociali, illustrando caratteristiche e difficoltà dei propri congiunti, ponendo in primo piano le problematiche nella scuola, la correlazione con le dipendenze, i disturbi comportamentali anche negli adulti e altre condizioni psicopatologiche insorte a causa di strategie di adattamento fallimentari. La significativa attenzione alla tematica, da parte di tutte le forze presenti in Consiglio regionale ha favorito l’approvazione all’unanimità, il 6 febbraio scorso, di una mozione firmata dal vicepresidente della commissione Sanità e Politiche sociali Paolo Ciani (nella foto), che impegna il presidente della Regione Nicola Zingaretti e l’assessore alla Integrazione sociosanitaria Alessio D’Amato a sensibilizzare tutte le Asl – ma anche i soggetti privati – affinché siano predisposte apposite “linee guida aventi a oggetto uniformi indirizzi clinico organizzativi per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività”. La prima azienda sanitaria ad attivarsi in tal senso nel Lazio, è stata la Asl Roma 5 che ha attivato a maggio 2019 ambulatori dedicati a Monterotondo e Colleferro.