Diabete: 40 anni di impegno e tante sfide future
Celebrati a Roma i 40 anni dell’Associazione Fand che tutela i diabetici. Si guarda al futuro e alle opportunità offerte dal Pnrr
Ė la maggiore realtà italiana di volontariato a tutela dei diritti delle persone con diabete – oltre 4 milioni nel nostro Paese – e ha festeggiato i 40 anni di attività a Roma con un convegno nel fine settimana, con la presenza di rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dell’associazionismo. Al centro della convention la discussione sul presente e il futuro del mondo del diabete, sull’onda delle nuove sfide emerse con la pandemia e delle opportunità legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza tralasciare la necessità di continuo e proficuo dialogo con gli interlocutori politici emersi dalle elezioni e la compagine governativa che nascerà. “Fand vide la luce 40 anni fa grazie alla lungimiranza di Roberto Lombardi – ha esordito il presidente Emilio Augusto Benini – da subito l’associazione si è impegnata per aprire la strada a fondamentali cambiamenti sociali, che affiancassero il progresso scientifico delle cure e dell’assistenza alle persone con diabete.” Il presidente ha poi ricordato l’impegno e l’incisività dell’azione della associazione, che ha consentito la promulgazione della legge 115 del 1987, che tutela i diritti delle persone affette da tale patologia, inanellando una serie di successi in varie tappe, tra cui una grande rilevanza ha la messa a punto del Piano nazionale per la malattia diabetica negli anni tra il 2012 e il 2013. “Oggi, nel pieno della maturità vogliamo essere sempre più inclusivi e coinvolgenti, lavorando fianco a fianco con i decisori istituzionali, il mondo scientifico, le altre organizzazioni del terzo settore”, ha precisato Benini, concludendo con l’auspicio della massima condivisione “In ogni parte d’Italia, in ogni regione, degli oneri e gli onori dei piani e dei progetti sul campo, affinché si possa concretizzare una reale uguaglianza e parità di trattamento di ogni persona con diabete nel nostro Paese.”