Integrazione sociosanitaria, una chimera. Dall’approvazione della legge 328 del 2000 che dovrebbe disciplinarne l’attuazione, tanta acqua è passata sotto i ponti ma la normativa stenta a trovare applicazione, nonostante il recepimento da parte delle Regioni, come è avvenuto nel Lazio. Si è iniziato nel 2016 con la legge 11 “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”, a cui è seguita la delibera di giunta 149 del 2018 che ha approvato le linee guida, per arrivare nel 2021, con la legge regionale numero 5 “Disposizioni per l’istituzione e la promozione di un percorso a elevata integrazione socio-sanitaria in favore di persone con disabilità ‘Non collaboranti’”. Disposizioni che  hanno fatto fatica a decollare e le principali criticità sono state illustrate nella audizione del 2 maggio in commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale del Lazio, dal presidente della Consulta regionale per i problemi della disabilità e dell’handicap Umberto Emberti Gialloreti, che ha insistito sulla necessità di verificare la disponibilità delle risorse finanziarie a copertura degli interventi, garantendo il rispetto delle tempistiche relative al trasferimento dei fondi dalla Regione ai Comuni e le Asl che debbono attuare concretamente le conseguenti azioni in tempi certi. “Ci aspettiamo che i servizi essenziali e quelli ordinari siano erogati in tutte le aree della nostra regione – ha dichiarato il presidente – con le stesse modalità e la stessa qualità per evitare che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B”. La richiesta, rivolta in primo luogo alla presidente della commissione Alessia Savo (FdI) è stata quella di vedere la presenza del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in audizione, in qualità di assessore competente, in attesa dei fatti”. Una ulteriore richiesta, ha riguardato la necessità di istituire la figura del Garante per la disabilità, garantendo la partecipazione della Consulta ai tavoli tecnici della Regione. Per l’opposizione, è intervenuta, fra gli altri, la consigliera del Movimento 5 stelle Roberta Della Casa, anche lei concentrata sulla necessità di “affrontare le problematiche legate alla disabilità in maniera concreta, verificando la disponibilità delle coperture finanziarie e lo snellimento delle procedure burocratiche, rispettando le tempistiche legate al trasferimento dei fondi tra gli enti. Solo in questo modo potremo dare risposte effettive – ha dichiarato Della Casa – assicurando tempi certi ed evitando di raccontare una storia da libro dei sogni”, così la consigliera Della Casa ha esortato all’azione.

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