Disagio giovanile in aumento, esperti in allarme
Mattia (Pd): depositata proposta di legge, serve anche un Piano regionale per l’adolescenza
Una perdita inaccettabile, una sconfitta per il genere umano contro cui occorre attuare ogni mezzo di prevenzione. Il 10 settembre si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, una piaga che nel mondo coinvolge circa un milione di persone ogni anno. E nel nostro Paese, la situazione si aggrava specie tra le giovani generazioni, tra cui stanno crescendo in modo esponenziale depressione e disturbi d’ansia, probabilmente conseguenza della pandemia. I dati forniti dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù non lasciano dubbi: 387 i casi di tentato suicidio registrati nell’ultimo anno, con età media di 15 anni, di cui il 90 per cento riguarda il sesso femminile. I ricoveri sono stati 544, di cui il 70 per cento legati a idee relative al terribile gesto mentre le consulenze neuropsichiatriche in pronto soccorso sono state ben 1.500. Insieme al nosocomio della Santa Sede – che ha promosso un percorso clinico dedicato con linea attiva 24 ore su 24 al numero 06.6859.2265 – si muovono le istituzioni e in Regione Lazio, nella scorsa legislatura, la consigliera Eleonora Mattia, già membro della commissione Pari opportunità e politiche giovanili, ha depositato la proposta di legge sui ‘Patti educativi di comunità’, che ora, considerato lo stato di disagio giovanile in continuo incremento, intende rilanciare affinché si proceda alla sua discussione e approvazione. “Come Regione Lazio la nostra risposta deve essere immediata – sostiene l’esponente del Pd – dobbiamo creare e fortificare un’alleanza educativa, civile e sociale tra scuola, Enti locali, istituzioni pubbliche e private e Terzo settore, anche attraverso lo strumento della Conferenza dei servizi, prevedendo uno specifico ‘Piano Regionale per l’Adolescenza’ da costruire assieme ai territori e rivolto a tutti i soggetti che si occupano di problemi giovanili”. Un coinvolgimento tra famiglie, scuola, servizi sociali, associazioni di volontariato e aziende sanitarie, per promuovere interventi concreti e soprattutto assicurare attività di prevenzione. Una azione irrinunciabile, “specie dopo gli ultimi, drammatici eventi di Caivano e Palermo che hanno visto come protagonisti proprio dei giovanissimi”, conclude Mattia. (AgenPress)