Disastro Rsa, nel Lazio commissione per l’Audit
Residenze assistenziali: contro l’elevato numero di contagi per Covid-19 la Regione Lazio istituisce una sorta di commissione di inchiesta (Audit regionale), che dovrà indagare sull’accaduto nelle numerose strutture che ospitano anziani fragili. Tempi contingentati: entro 72 ore dal monitoraggio i quattro esperti di igiene, epidemiologia, valutazione del rischio clinico, accreditamento di strutture sociosanitarie, all’uopo nominati, dovranno consegnare un dettagliato verbale alla direzione della sanità regionale e all’Unità di crisi istituita il 5 marzo 2020 in seno all’assessorato. Ė quanto stabilito nella determina G04318 del 15 aprile scorso, atto in cui sono elencate tutte le disposizioni che le strutture in questione avrebbero dovuto attentamente seguire per evitare promiscuità pericolose per il diffondersi dell’infezione. Tutto nasce dalla cosiddetta “manifestazione di interesse”, un bando del 28 marzo con cui gli uffici di via Rosa Raimondi Garibaldi interpellavano le Rsa pronte a ricevere malati Covid-19 non bisognosi di assistenza ospedaliera, in reparti e con percorsi separati dal resto della struttura. A causa della penuria di letti, determinata dai tagli effettuati negli anni e delle difficoltà derivanti dalla chiusura di alcuni importanti ospedali, rimasti inutilizzati, si è fatto ricorso un po’ in tutte le regioni a strutture di emergenza, ricorrendo spesso a soluzioni improvvisate. Le Rsa, nel momento in cui sono state investite dal ciclone virus, nel Lazio non sono state lasciate sole. La direzione della sanità regionale, ha costantemente impartito dettagliate istruzioni, contenute in varie note del 6, 26, 31 marzo e 9 aprile, “indicazioni per prevenire l’infezione nei confronti dei pazienti ospitati”. Linee guida a cui, evidentemente, i responsabili delle Rsa non si sono adeguati tanto che, il medesimo documento ribatte che “nonostante le puntuali indicazioni fornite continuano a verificarsi presso le strutture di ricovero e/o cura focolai d’infezione, facendo presupporre che non vi sia stata una piena e completa adesione alle sopracitate disposizioni”. Per questo la Regione corre ai ripari, anche per smorzare le polemiche sollevate da un vivace confronto con i vertici della Lombardia, che rivendicano di aver pubblicato un bando tale e quale alla Regione Lazio, il primo contestato, il secondo ignorato dalla gran parte dei media che, al contrario, hanno stigmatizzato le decisioni lombarde. Considerato che le indicazioni per i ricoveri di pazienti Covid-19 in Rsa provengono da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, e sono cogenti per tutte le Regioni, è provato che le linee guida siano le stesse in tutti i contesti locali, polemiche a parte.