Ditelo a sirene online

RIONE SANITA’: LA PAROLA AI CITTADINI            Scrivete a sireneonline@libero.it

Ospedale di Bracciano,
la parola ai cittadini

Padre Pio, è iniziato lo smantellamento. Senza attendere la pronuncia del Consiglio di Stato, a cui nove comuni hanno presentato ricorso dopo la pronuncia sfavorevole del Tar, sono arrivate le scrivanie. Invece dei medici, dei letti, o quanto meno degli arredi sanitari per realizzare il posto di primo intervento e ospedale distrettuale, come invocato dai cittadini e assicurato dalla Regione, arriveranno gli impiegati. Distretto, servizio di prevenzione, uffici del personale, settore accreditamenti e similari. Unica parvenza di struttura sanitaria l’ambulatorio vaccinazioni. In completa dissonanza con quanto speravano i residenti e quanto auspicavano perfino i giudici del Tar che nella sentenza dello scorso 20 dicembre (vedi sireneonline.it di gennaio), avevano scritto testualmente “La richiesta avanzata dai ricorrenti – di un presidio di Emergenza di tipo C con punto di primo Intervento e letti di osservazione – sembrerebbe rispondere meglio alle necessità degli utenti residenti nelle zone servite dal predetto nosocomio ma, tuttavia, la scelta di presidio ospedaliero più appropriato rientra nella discrezionalità della Regione Lazio”. Una moral suasion dei giudici cui non ha fatto riscontro, da parte della Regione, un comportamento adeguato alle circostanze. Nel palazzo di Fantozzi, si procede senza soste con le razionalizzazioni previste dal piano di rientro. I cittadini però sull’assistenza non intendono mollare, lo dimostra il sondaggio del 25 gennaio scorso, realizzato dai redattori di Romacapitale.net, che ha raccolto il parere dei residenti sulla vicenda. Riportiamo, in sintesi, le opinioni più diffuse:

• In testa la preoccupazione per il presunto smantellamento di 17 presidi nella provincia di Roma, legata al timore di essere dirottati in ospedali non adeguati seppur vicini o comunque lontani e privi di collegamento pubblico;

• Ci si chiede poi perché chiudere l’ospedale dopo aver investito oltre 5 milioni in rafforzamento strutturale e dotazione di strumentazioni all’avanguardia, considerato poi l’aumento del bacino di utenza e del flusso turistico-vacanziero nei mesi estivi;

• C’è inoltre preoccupazione per la perdita di strutture pubbliche di eccellenza a vantaggio di centri di assistenza privati che stanno proliferando in zona, mentre il declassamento del Padre Pio a punto di primo intervento è visto come un palliativo;

• Si diffida del ricorso all’elicottero in quanto, tra allarme e passaggi burocratici, si perde tempo prezioso (c.d. golden hour, 60 minuti che salvano una vita), i costi sono comunque elevati – 7000 euro a decollo – e nel Lazio sono attivi soltanto tre mezzi;

• I dati regionali dimostrano che il rapporto posti letto/abitanti è deficitario in provincia e più favorevole ai romani e comunque la riconversione dell’ospedale – uffici vs assistenza – è costata 1 milione e 700 mila euro.

Antonino Annetta, di Federfarma Lazio, si esprime sul piano di liberalizzazione del governo
“Farmaco: un bene a tutela della salute pubblica”

“Non dobbiamo commettere l’errore di scambiare il farmaco per un bene economico. Si tratta di un presidio a tutela della salute pubblica, non di un oggetto di consumo”. Lo ha dichiarato in una intervista televisiva Antonino Annetta, titolare di farmacia in un popolare quartiere romano che incalza “quello che è visto come un aumento della concorrenza, con l’apertura di un 45 per cento in più di esercizi, non sarà niente altro che l’elemento che porterà il sistema al collasso, un sistema che tutta Europa ci invidia. Occorre aprire farmacie dove realmente servono – chiosa il dottor Annetta – rivedere orari e turni, sempre a tutela del cittadino ma ciò non si realizza ricorrendo alla concorrenza estremizzata”.

Commenti Facebook:

Commenti