Da sempre sensibili ai temi della salute e del sociale, da Federico Giannone, presidente della Onlus Fondazione Opera Divin Redentore, riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello che rivolge al governo in formazione:

“La Fondazione Opera del Divin Redentore, Onlus di ispirazione cattolica attiva nell’assistenza alle famiglie povere e ai senza fissa dimora, accoglie con entusiasmo l’invito di Papa Francesco, pronunciato in occasione della Giornata Mondiale della povertà, di contrastare l’emergenza economica avvertita da tanti italiani puntando sulla creazione di nuovi posti di lavoro non dimenticando che l’economia deve essere al servizio dell’essere umano.  Rivolgiamo un forte appello al Governo che verrà, affinché promuova una riforma incisiva delle politiche contro la povertà. Dal nostro osservatorio di volontari impegnati sulla strada abbiamo toccato con mano l’incremento della povertà assoluta nel nostro Paese, seguito alla pandemia e al conflitto fra Ucraina e Russia e certificato dal XXI Rapporto Caritas, in base al quale le famiglie in povertà assoluta sono un milione 960mila, pari a 5.571.000 persone, circa il 9,4% della popolazione residente. Il vero problema è che il Reddito di Cittadinanza non viene percepito da molti che ne hanno bisogno e che non hanno i mezzi per accedervi. Per la Fondazione Opera Divin Redentore occorre separare nettamente le misure di contrasto alla povertà, come il Reddito di Cittadinanza dalle Politiche dalle politiche attive del lavoro, ovvero da tutte quelle misure messe in campo dalle Istituzioni nazionali e locali per promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo. Molti dei nostri assistiti hanno serie difficoltà a presentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza e hanno bisogno di essere opportunamente aiutati ed indirizzati. Altri non possono percepirlo perché il loro reddito si somma a quello di altri familiari conviventi. Per questo chiediamo al nuovo Governo di ripensare le misure antipovertà partendo dalla famiglia, che deve essere l’obiettivo primario dell’assistenza sociale. Notiamo inoltre che sono in aumento i giovani e i quaranta cinquantenni disoccupati che in molti casi vivono in condizioni di estremo disagio e persino per strada. Per loro l’aiuto più efficace potrà essere la frequenza di appositi corsi per l’aggiornamento e la riqualificazione professionale. La vera sfida è ridare speranza di riconquistare l’indipendenza economica e la dignità personale a tutti coloro che possono essere ancora inseriti nel mondo del lavoro. E in questo può essere utile l’apporto del mondo del volontariato che può trasmettere alle istituzioni locali e nazionali preposte alle politiche sociali il polso della situazione del Paese, aggiornato in tempo reale, in base al numero delle persone che si rivolgono alle associazioni in cerca di aiuto e al tipo di richieste che vengono rivolte. (Nella foto volontari del Divin Redentore)

 

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