Donazioni, il buon cuore degli italiani
Il ministro Schillaci elogia i risultati dei trapianti in Italia, grazie all’attività del Centro nazionale
“Nel 2023 l’Italia è salita al secondo posto tra i principali Paesi europei per la donazione degli organi. Un risultato davvero importante che conferma la generosità degli italiani e l’eccellenza del nostro sistema trapiantologico per qualità degli interventi e sicurezza dei processi”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, sollecitando la cultura della donazione: “Continuiamo a promuovere tale cultura, rafforzando le iniziative di comunicazione e le collaborazioni strategiche come quella tra il ministero della Salute, il Centro nazionale trapianti e Anci che abbiamo rinnovato anche quest’anno per incentivare la dichiarazione di volontà di donare organi e tessuti al rilascio o al rinnovo della carta di identità”, chiarisce il titolare del dicastero di lungotevere Ripa. I risultati sono evidenziati dall’ultimo Report dell’attività annuale della Rete nazionale trapianti, pubblicato il 6 agosto sul sito del Centro nazionale trapianti, un corposo documento di 210 pagine, ricco di grafici, tabelle, indicazioni e monitoraggi effettuati dal centro, in collaborazione con analoghe realtà professionali. Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) è l’organismo tecnico-scientifico preposto al coordinamento della Rete Nazionale Trapianti, di cui si avvalgono il ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Istituito con la Legge 1° aprile 1999 numero 91 presso l’Istituto Superiore di Sanità (nella foto), opera secondo le linee di indirizzo e di programmazione fornite dal ministero della Salute, d’intesa con le Regioni e le Province Autonome. Al Centro sono affidate funzioni di indirizzo, coordinamento, regolazione, formazione e vigilanza della rete trapiantologica, nonché funzioni operative, relative alla distribuzione degli organi, secondo particolari programmi, catalogati secondo le evidenze scientifiche. Attualmente, sono stati individuati programmi di trapianto nazionali e, in particolare il programma urgenze, il programma pediatrico, il programma iperimmuni, il programma split-fegato, il programma cross-over per il rene, gli scambi di organi con Paesi esteri, le restituzioni e le eccedenze. Un’attività complessa che il Centro esercita attraverso l’organizzazione in “macrosettori”: organi, tessuti, cellule staminali emopoietiche e cellule riproduttive la cui attività, il Report pubblicato analizza in ogni dettaglio. Considerata l’autorevolezza e la competenza scientifica, il Centro – insieme al ministero della Salute, alle Regioni e province autonome – è individuato quale autorità competente per tutti gli aspetti legati alla donazione e al trapianto e per le attività che riguardano la conservazione, nelle apposite “banche” e il trapianto di tessuti e cellule. (AgenPress).