Donne e violenza, l’ostetrica in aiuto
All’ospedale Colombo di Velletri “Un albero per rinascere”, evento simbolico di riscatto
Ostetrica, sentinella antiviolenza sulle donne. L’importante ruolo è attribuito da Silvia Vaccari, presidente della Federazione nazionale della professione ostetrica (Fnopo) a professioniste in grado di rilevare situazioni disfunzionali e segnalarle alle autorità, considerato che, nella maggior parte dei casi, l’aggressore è il partner o il convivente. Si stima che nel corso della vita una donna su tre è vittima di violenza fisica o sessuale, un dato inaccettabile. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite in ricordo dell’assassinio delle sorelle Mirabal avvenuto il 25 novembre 1960, sono numerose le iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno divenuto purtroppo inarrestabile. Così come Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, ispiratrici del movimento “14 giugno”, si battevano contro il dittatore dominicano Rafael Leónidas Trujillo, oggi l’altra metà del cielo lotta contro aggressioni e sofferenze fisiche e psicologiche e, determinante, è l’aiuto di una professionista come l’ostetrica che “mette al centro della propria ‘mission’ la prevenzione e il sostegno alla maternità, alla genitorialità, al contrasto alla violenza di genere e al malessere delle donne”, assicura la presidente Vaccari. “Ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”, è questa la definizione con cui l’Onu identifica “ciò che le ostetriche si impegnano a prevenire” e contro cui alla indubbia preparazione professionale, “deve unirsi una rete di strutture e professionisti dedicati alla prevenzione e, laddove sia rilevata, alla intercettazione della violenza”, raccomanda Vaccari. Quindi si all’incremento di consultori e case di comunità, uniti all’assistenza domiciliare attraverso la “home visiting”, non una semplice visita a casa ma un percorso da compiere insieme alla famiglia. E anche le istituzioni pubbliche celebrano con eventi significativi la data del 25 novembre. Alla Asl Roma 6, l’ospedale Colombo di Velletri ospiterà un’iniziativa simbolica e carica di significato: nel giardino del presidio sarà messa a dimora una pianta, simbolo di crescita, forza e rinascita di chi ha subito violenza e una memoria per le donne che non ci sono più. “Un albero per rinascere: radici di rispetto, rami di libertà” è lo slogan, una compensazione per la delusione della mancata apertura del reparto Maternità, che si attende da tempo e che sicuramente non tarderà ad arrivare, beghe politiche permettendo.