“Dopo di Noi”, a Centocelle accoglienza e inclusione
Inaugurata in V Municipio una casa destinata ai disabili gravi privi di famiglia
Collaborazione istituzionale e sensibilità sociale. Ė questo lo spirito che guida il progetto da cui nasce il centro “Dopo di noi” di via Carpineto, nel quartiere romano di Centocelle, una periferia un tempo problematica che negli ultimi decenni ha cambiato volto, puntando sul sociale e sulla cultura. Dal dialogo tra le istituzioni, Azienda di servizi alla persona (Asp) Asilo Savoia – una ex Ipab – e il dipartimento Servizi sociali di Roma Capitale in primis, su impulso del V Municipio, ha preso vita il luogo di accoglienza e inclusione per antonomasia, che ha aperto i battenti di recente, destinato a persone con disabilità grave prive del sostegno familiare per cui la legge regionale 112 del 22 giugno 2016 ha messo in moto un sostegno concreto. Per questo il municipio di Centocelle si è attivato recuperando uno spazio abbandonato da circa 20 anni per il quale a inizio dicembre, l’assessore municipale al Patrimonio Sergio Scalia aveva dato l’annuncio di inizio lavori. “Un progetto significativo che testimonia l’impegno per la riqualificazione urbana e l’attenzione alle esigenze della comunità” ha dichiarato Scalia in un comunicato. Grazie ai contributi del Pnrr, si realizza nel territorio un’opera che vedrà assegnati i locali attraverso un bando, come precisa l’assessore al Sociale Antonino De Cinti, nella nota congiunta in cui insieme al collega con delega al Patrimonio, si esprime il presidente del V Municipio Mauro Caliste, sottolineando che l’iniziativa “rappresenta un passo concreto verso l’inclusione e il benessere delle persone con disabilità del nostro territorio. Il progetto – continua Caliste – va oltre il recupero di uno spazio abbandonato ed è un segno tangibile del nostro impegno nell’essere vicini a chi ha bisogno”. Il segno di una comunità sempre più solidale, quale Centocelle è stata fin dall’anno della sua fondazione, il lontano 1921, quando una trentina di famiglie pioniere gettarono il solco di quella che fu per anni una borgata rurale e oggi ha cambiato pelle.
(Nella foto: la sede del V Municipio)