Dosi in farmacia, il vaccino sotto casa
Il vaccino a portata di mano. Dai grandi centri vaccinali alla rete diffusa sul territorio. Se il cittadino non va all’antidoto è l’antidoto che va dal cittadino. Queste, in sintesi, le linee guida diffuse dal commissario per l’emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo, che nel dialogo avviato con le Regioni italiane cerca di rendere omogenee ovunque le procedure evitando sconsigliabili fughe in avanti. Nel Lazio si comincia dal 1° giugno con la somministrazione nelle farmacie. In tutta la regione sono circa un migliaio quelle che hanno risposto positivamente, nella capitale gli esercizi pronti sono poco meno di 600, in attesa di ulteriori arruolamenti. Dopo un corso di formazione organizzato dall’Istituto superiore di sanità i professionisti sono prontissimi, previa riorganizzazione degli spazi ma in molti utilizzeranno i gazebo approntati dall’inizio della pandemia per eseguire i tamponi. Non sarà possibile estendere alle parafarmacie la campagna, sebbene i titolari possano diventare vaccinatori ma soltanto nelle farmacie tradizionali. Le prenotazioni partono da oggi, 24 maggio, sul sito www.salutelazio.it e comprendono tutte le fasce di età a partire dai 44 anni. Uno sforzo notevole, che ha raggiunto questo positivo risultato grazie alla collaborazione istituzionale. Non è chiaro ancora quali siano le indicazioni per la corretta conservazione delle dosi, che nelle farmacie saranno fornite dalla Johnson & Johnson con una unica inoculazione. Nella rete di somministrazioni diffuse, dovrà essere rafforzata la collaborazione con i medici di famiglia e, qualora arrivasse l’autorizzazione per i minori, con i pediatri. Si è diffusa la notizia che Moderna starebbe pensando addirittura a una terza dose per le persone fragili. Intanto le multinazionali del farmaco traggono i primi bilanci di questa massiccia campagna di inoculazioni: Pfizer, Biontech, Moderna, Johnson & Johnson e Astrazeneca rispetto ai primi tre mesi del 2020, nello stesso periodo di quest’anno hanno aumentato le vendite arrivando ai 9,5 miliardi di euro con profitti lievitati di oltre 4 miliardi. E con la rete diffusa di somministrazioni e i richiami da ripetere ogni anno, il vaccino anti Covid si appresta a diventare come l’antinfluenzale che negli ultimi anni aveva visto un calo vertiginoso di adesioni.