Edilizia sanitaria, il Sant’Eugenio si rinnova
Ė un piano decennale che ha più di 30 anni, previsto dalla legge 67 del 1988 sull’edilizia sanitaria. Grazie a questa normativa, l’ospedale Sant’Eugenio di Roma si rinnova con uno stanziamento di 3 milioni 590mila euro. Con la delibera 861 del 2017 della giunta regionale del Lazio, è stato approvato il progetto esecutivo per la “Riorganizzazione, adeguamento e messa a norma, ristrutturazione e ammodernamento tecnologico” dell’ospedale dell’Eur. Un intervento che, grazie all’articolo 20 della menzionata legge, ne segue molti altri che hanno apportato agli ospedali del Lazio profonde innovazioni, a cominciare dagli impianti tecnologici da adeguare alle più attuali disposizioni. Lo stanziamento sarà in gran parte a carico dello Stato, soltanto nella misura del 5% di pertinenza regionale. I reparti interessati al restyling sono l’area medica dell’edificio A, l’anatomia patologica e l’endoscopia digestiva del corpo C; con quasi 800mila euro saranno acquistati arredi e attrezzature. Singolare la storia del Sant’Eugenio, noto ai romani un po’ attempati come l’ospedale per i grandi ustionati, in realtà ha origini del tutto diverse. La sua costruzione fu avviata nel 1938, come sede per lo studio della genetica da inaugurare per l’Esposizione Universale di Roma del 1942. La storia andò diversamente, l’edificio venne inizialmente occupato dalle truppe statunitensi, poi utilizzato per scopi amministrativi legati alla ricostruzione e infine ceduto al Pio Istituto di Santo Spirito che dal 1896 si occupava di assistenza ospedaliera. Il progetto iniziale, curato da Gaspare e Luigi Lenzi e Dagoberto Ortensi, prevedeva una pianta pentagonale ispirata a quella di Castel del Monte. Le cinque torri avrebbero richiamato le diverse articolazioni dell’Istituto: le malattie dei bambini, dei lavoratori, delle lavoratrici, le malattie endocrine maschili e femminili ma una torre fu soppressa. Il 9 giugno 1957, grazie ad alcuni medici del policlinico Umberto I, l’ospedale aprì i battenti con l’inaugurazione di Papa Pacelli, attivando nel 1961 il noto reparto ustionati che per anni rimase il polo specializzato di tutto il centro sud Italia. L’edificio sorgeva al centro di una pineta, isolato dalla città; l’approvvigionamento alimentare avveniva grazie alla tenuta del Santo Spirito di Castel di Guido che forniva frutta, verdura, pollame, uova. L’ultimo significativo intervento edilizio, con la realizzazione dei nuovi e moderni edifici, è riferibile al progetto del 1965 dell’architetto Gualtiero Gualtieri. I lavori, iniziati nel 1978 si conclusero nel 1986.