Solo una donna su due conosce l’endometriosi, eppure ne soffre il 15% della popolazione femminile, (ricerca realizzata da Swg-febbraio 2024). Si tratta di una patologia cronica che provoca spasmi pelvici intensi, è particolarmente invalidante e, se non trattata nel modo adeguato, può portare all’infertilità. Purtroppo, è spesso diagnosticata in ritardo: in media le donne che ne soffrono attendono anche più di otto anni prima di ricevere una diagnosi corretta. Per questo, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e far conoscere alla popolazione i percorsi offerti dal Servizio sanitario nazionale. Dal 2015 infatti, l’endometriosi è stata inserita nel Lea (livelli essenziali di assistenza) e quindi è compresa tra le malattie croniche esenti da ticket. Pesanti sono le ricadute della patologia e vanno al di là degli aspetti puramente sanitari: sono in grado di condizionare pesantemente l’intero percorso esistenziale della donna, con ripercussioni in ambito scolastico, lavorativo, sportivo, sociale e affettivo. Il tema è stato affrontato il 16 maggio in un convegno alla Camera dei deputati, grazie al prezioso apporto dell’associazione “Donne in Europa”.  Tra i relatori, i maggiori esperti in materia, tra cui Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi e Annamaria Merola, ginecologa del Policlinico Gemelli di Roma poi Stefania Arcello, dirigente medico della Asl Roma 4, Anna Crea psicologa clinica e Massimo Ciccozzi, responsabile del dipartimento Epidemiologia molecolare dell’Università Campus Biomedico di Roma. Per la parte politica, sono intervenuti il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli e i consiglieri regionali del Lazio Angelo Tripodi e Roberta Della Casa. Non sono mancate le toccanti testimonianze di donne colpite dalla malattia, con l’intervento di Patrizia Marrocco, deputata e produttrice televisiva e dell’attrice Nancy Brilli, infine ha preso la parola la modella Giorgia Soleri. “Abbiamo voluto dare voce alle tante donne che vivono con difficoltà questa condizione e che hanno bisogno del sostegno delle istituzioni per affrontare questa grave patologia” ha dichiarato Luisa Regimenti, medico legale, assessore al Personale, enti locali, sicurezza, Università della Regione Lazio e promotrice del convegno, che ha manifestato la volontà, da parte delle istituzioni, di non lasciare sole le donne che, colpite dalla patologia, si trovano ad affrontare un momento tanto delicato.

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