Farmacap, un’azienda in perdita
Santori, Lega: “Flop del piano di rilancio, nuovi vertici realizzano 1,5 milioni di perdite”
“Il Comune di Roma è l’unico ente che non riesce a ottenere ricavi dalla gestione di 45 farmacie presenti sull’intero territorio capitolino. Farmacap, l’Azienda farmasociosantaria capitolina rimane in grave affanno con un bilancio che registra perdite addirittura per 1,5 milioni di euro nel 2023. Non sono bastati i bandi andati deserti per assumere nuovi farmacisti, evidentemente non attrattivi, e nulla di concreto è stato fatto per promuovere la qualità e l’efficienza di un servizio prezioso per la città e per il quale era stato scritto un piano di risanamento sbandierato dalla giunta Gualtieri che invece ha registrato un clamoroso flop”. Ė dura la presa di posizione del capogruppo della Lega in Assemblea capitolina Fabrizio Santori, che in una nota sollecita il sindaco a un deciso intervento. Esattamente un anno fa, il 19 aprile, il consigliere in analogo comunicato denunciava le inefficienze dell’azienda sociosanitaria capitolina, sottolineando “l’inopportuno trionfalismo con cui le segreterie sindacali Filcams-Cgil Roma Lazio, Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti e Uiltucs Roma e Lazio ne annunciavano il presunto rilancio, con investimenti per sanare le perdite in bilancio che, tra il 2013 e il 2021 ammontavano a 13,6 milioni, più 4,9 milioni per l’aumento di capitale e 3,6 milioni di anticipo per l’alienazione di immobili non strategici”. Un allarme che desta preoccupazione, considerato che quello delle 45 farmacie situate principalmente in zone periferiche, è un patrimonio insostituibile per i cittadini più disagiati. Non si tratta di meri esercizi di vendita farmaci a prezzo competitivo, ma di punti di riferimento sociosanitario per le fasce più fragili di popolazione, sempre in bilico a causa di una non oculata gestione da parte del Campidoglio. Creata nel 1997, dopo un avvio brillante, la partecipata comunale ha visto investimenti non ottimali entrando presto in crisi, subendo sette anni di commissariamento, fino a sfiorare la liquidazione, se non fosse intervenuto un piano di risanamento che però stenta a decollare. “Il Sindaco intervenga, controlli quanto accade e come mai il piano non abbia proceduto secondo i termini stabiliti e non siano stati presi provvedimenti in tempo utile. Il primo cittadino – continua Santori – spieghi perché i vertici aziendali cerchino di scaricare l’ennesima prova di incapacità sul costo del personale già piuttosto scarso e gravato dalla assegnazione di incarichi che non premiano le competenze. Balena il sospetto, come denuncia il sindacato Ugl, che si punti a rilanciare l’azienda con strategie inadeguate alla promozione e al miglioramento del servizio, tendenti piuttosto alla riduzione del personale, con conseguenze inaccettabili per i lavoratori e l’intera città”, chiosa il capogruppo della Lega.