Farmaci, un nodo centrale per il futuro della sanità

Farmaceutica, una voce importante nel bilancio della Sanità. Interviene sul tema la dottoressa Antonietta Iovino, direttore del Dipartimento interaziendale del farmaco dell’Azienda San Filippo Neri e dell’Asl Roma G.

Consumismo farmaceutico, anche il Papa ha di recente condannato tale tendenza. Possiamo dargli torto?

Un’adeguata politica del farmaco è un elemento strategico per il Servizio sanitario pubblico perché consente di realizzare, ottimizzando le risorse, la convergenza tra la possibilità di accesso alle cure per tutti i cittadini e la sostenibilità economica del sistema, garantendo il reale diritto alla salute, punto cardine della Costituzione.

Può il farmacista ospedaliero, in un momento di crisi come l’attuale, ottimizzare le risorse garantendo allo stesso tempo la qualità del servizio?

Una cosa è certa: la domanda di salute non può essere compressa più di tanto, per cui il farmacista ospedaliero deve coniugare il ruolo di garante della qualità dei prodotti usati con la corretta gestione degli stessi attraverso due processi fondamentali: la razionalizzazione degli acquisti e l’appropriatezza d’uso.

Il problema è nel confronto con gli interlocutori: Regione da una parte, medici e personale di assistenza dall’altra

Per quanto attiene alla Regione Lazio, da 10 anni le gare dei farmaci sono centralizzate e hanno consentito di ottenere un notevole risparmio senza pregiudicare la qualità del farmaco essendo esso definito da un principio attivo ben classificato a livello nazionale. Per quanto attiene poi a tutti gli attori del sistema, certamente è necessaria un’alleanza tra farmacisti, medici, infermieri che crei un “circolo virtuoso”.

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