Farmacie comunali
Patrimonio da salvare
Un commissario straordinario per gestire le farmacie comunali. Azzerati Consiglio di Amministrazione e tutti gli organi direttivi dell’azienda, si apre ora un futuro incerto per una realtà attiva dal 1997, che ha visto momenti di grande sviluppo per arrivare poi a una crisi irreversibile dalle ragioni ancora poco chiare. L’ordinanza di commissariamento firmata dal sindaco Alemanno porta la data del 29 febbraio ed è stata accompagnata da roventi polemiche, provenienti non solo dai banchi dell’opposizione. La nomina di Franco Paparella, commissario “a titolo gratuito”, come precisa un comunicato dell’assessore ai Servizi Sociali Sveva Belviso, fa seguito alle dimissioni del presidente del CdA Franco Condò nel dicembre scorso seguite, poco dopo, dallo scioglimento di tutto il consiglio. Da tempo era stato lanciato un grido d’allarme sulla situazione amministrativa ed economica dell’azienda, cui non aveva fatto seguito alcuna decisione. Contratti collettivi nazionali di lavoro differenti con differente status dei lavoratori; decurtazioni delle ferie; buoni pasto non pagati; contratti di manutenzione per la teleassistenza agli anziani apparentemente inesistenti da metà 2009; crisi di liquidità tale da mettere a rischio persino gli stipendi dei dipendenti e infine bilancio 2008 ratificato solo nel 2010 e in perdita. Queste le motivazioni addotte dai dipendenti che ora esprimono grande soddisfazione per la decisione assunta dal Campidoglio. In una lettera aperta del Comitato dei Lavoratori Farmacap si legge: “Finalmente dopo mesi e mesi di denunce e colloqui arriva un primo segnale che apre una speranza sul futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie. Ciò che amareggia – prosegue la nota – è l’aver assistito fino ad oggi al silenzio della maggior parte della politica romana, sia della maggioranza che di opposizione, messa al corrente più volte sulla situazione”. Non sono invece in sintonia i consiglieri di Roma Capitale, che rivendicano il rispetto dello statuto Farmacap: commissariamento solo in caso di non ottemperanza alle norme di legge o su decisione dell’Assemblea di Roma Capitale, richiesta da un terzo dei consiglieri di amministrazione. Nella lettera-denuncia i lavoratori indicano le soluzioni per superare il momento di impasse: riqualificazione del personale con il rispetto dei contratti, verifica della gestione amministrativa pregressa, rilancio dell’azienda allontanando ipotesi di privatizzazione, reinternalizzazione dei servizi di tele monitoraggio, trasparenza della gestione amministrativa e dei bilanci.