Fecondazione eterologa al via nelle Regioni
Fecondazione eterologa, arrivano le linee guida per tutte le Regioni ma non finiscono le preoccupazioni, soprattutto per l’aspetto economico. Toscana a parte, molti governatori si interrogano su come applicare tariffe eque e, soprattutto in linea con le altre realtà territoriali. A tutt’oggi, i rimborsi si differenziano enormemente da regione a regione. In Toscana, ad esempio, fino a metà 2012 l’intervento è erogabile con una compartecipazione di 500 euro, in Emilia Romagna il costo varia a seconda della fascia di reddito ma comunque rimane contenuto. In Puglia arriviamo anche a 1800 euro. Nel Lazio, ad esempio, non sono stati ancora autorizzati i centri di procreazione assistita come previsto dalla legge 40 e non se ne rendicontano i fondi da 10 anni. Il presidente Zingaretti sta cercando di accelerare il processo, senza far ricorso a nuove norme o leggi, come ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale. Sul tema si è espresso il consigliere Riccardo Agostini, della commissione Politiche sociali e sanità, che ha sottolineato: “Si può procedere attraverso regolamenti regionali che debbono essere il più omogenei possibile. In secondo luogo, ritengo che una compartecipazione da parte dei pazienti di 500 euro, così come avviene in Toscana, sia una soluzione ragionevole”.