Federalismo sì, ma equo
Fumata nera per l’accordo sul riparto del fondo sanitario nazionale 2011. La difficile trattativa alla conferenza Stato-Regioni si è arenata, riprenderà entro breve e si spera di chiudere entro il mese. Vasco Errani, presidente della conferenza sostiene che “la tensione tra le regioni è dovuta all’esiguo aumento del fondo di quest’anno: appena lo 0,8% al di sotto dell’inflazione”.
In totale la somma da distribuire è di 106.452,80 miliardi;
in particolare 103.294.406.387 sono la cifra c.d. indistinta, 669.000.000 sono finalizzati per il rinnovo dei contratti e le cure agli extracomunitari; 8.840.000 vincolati per le Regioni, la pubblica amministrazione e per la medicina penitenziaria mentre 395.003.350 sono destinati ad altri enti tra cui la Croce Rossa, il Centro nazionale Trapianti gli Istituti zooprofilattici sperimentali e il finanziamento delle borse di studio agli specializzandi.
Si riaccende quindi la polemica tra Nord e Sud e si contesta il criterio di ripartizione basato sull’anzianità della popolazione, introdotto con la Finanziaria del 1996. Si propone, dal meridione, il parametro di “deprivazione” che guardi alle svantaggiate condizioni socio-economiche del territorio.
Per la ripartizione relativa agli anni 2011-2012, i criteri sono stati fissati dal patto sulla Salute siglato l’anno scorso. Spetta ora alle regioni trovare un accordo, in attesa del decreto sul federalismo che, secondo il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto “cerca di dare una risposta strutturale ad un problema di squilibrio fra le diverse aree del paese che esiste da almeno 15 anni”.