Fials-Confsal, Romano: “Malati cronici soffocati dalla burocrazia”

“La sanità del Lazio è in un vicolo cieco e, per quanto attiene alla rete delle cronicità, questa è fortemente assente sul territorio”. Lo sostiene Gianni Romano, segretario regionale della Fials Confsal, dall’esame dei risultati del gruppo di lavoro sul  programma regionale sanitario del 2011. “Un malato cronico e solo – incalza Romano – trova mille difficoltà nel reperire medicinali e presidi di cui ha bisogno e si salva soltanto se assistito da parenti.  Per i presidi medici – spiega il sindacalista – la trafila è lunghissima: prima si fa richiesta alla Asl che, a sua volta, deve indicare due o tre rivenditori di materiali; ogni rivenditore stila un proprio preventivo; ritirato il preventivo, l’assistito lo porta all’Asl di appartenenza che deve approvarlo e poi dare il via libera al fornitore prescelto, che si incaricherà di portare il materiale presso il domicilio del paziente. Insomma tra viaggi, spese di trasporto in città, impegni di tempo e mettiamoci pure qualche intoppo procedurale il malato cronico riuscirà a ottenere il necessario in una quindicina di giorni. Il meccanismo oltretutto diventa ancora più complesso per presidi medici più costosi: letti deambulatori, respiratori, carrozzine. L’estenuante trafila rivela in realtà l’inappropriatezza della procedura: in primo luogo si assiste al flop della centrale unica d’acquisto e dell’assistenza domiciliare di un portatore di handicap cronico o temporaneo, si assiste poi alla inconsistenza della rete territoriale che non funziona affatto. Sarebbe opportuno che la presidente Polverini – che ha parlato di assistenza domiciliare come punto qualificante – proponesse un programma di azione mirato e realistico, rapportato alle realtà del territorio”.

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