Forlanini, il Municipio è per la riqualificazione
Nel Municipio di via Fabiola, nel quartiere romano di Monteverde, nel cui territorio è situato l’ospedale Carlo Forlanini, si pronuncia sul destino del nosocomio che la giunta regionale guidata da Piero Marrazzo, nel 2006, decise di chiudere. La mozione presentata da Daniela Cirulli, raccogliendo proteste e proposte di migliaia di cittadini e operatori sanitari, riporta all’attenzione un tema scottante: cosa fare di strutture a vocazione sanitaria svuotate e sottoutilizzate?
La politica dei tagli e della razionalizzazione degli ospedali ha visto, con la chiusura del San Giacomo, la trasformazione del Nuovo Regina Margherita in un maxi ambulatorio, il ridimensionamento del Cto Alesini e di molti nosocomi di Roma e provincia, il lento trasferimento di reparti e funzioni prima allocati al Forlanini nell’attiguo San Camillo. L’ex sanatorio è ormai agonizzante: pochissimi letti, un evidente stato di decomposizione e la penosa mostra di strutture ormai pericolanti e pericolose per la pubblica incolumità spingono la collettività a interrogare le istituzioni.
Il primo a muoversi è il XVI Municipio, competente per territorio, in attesa che la direzione aziendale e la Regione Lazio – competenti per materia – mettano fine a tale inerzia. Nel documento si chiede alla Regione e al direttore generale dell’Azienda di varare un progetto complessivo per riqualificare il Forlanini “che ormai, da anni, è in stato di semi abbandono e decisamente sottoutilizzato con uno spreco di risorse pubbliche e soprattutto, una mancanza di risposte e servizi alle esigenze di salute dei cittadini”. Sebbene il Municipio non sia competente nella gestione dei servizi sanitari, l’iniziativa della consigliera ha consentito di riportare all’attenzione della Regione le necessità assistenziali del territorio, fornendo preziose indicazioni sulla localizzazione dei servizi.
Fra le numerose considerazioni riportate nel testo, emerge che “il trasferimento degli ultimi reparti al San Camillo è bloccato e che attualmente l’ospedale resta aperto per un centinaio di posti letto, con evidente spreco di risorse”. Di fatto, mentre il Forlanini sta morendo per abbandono, il San Camillo agonizza per sovraffollamento, carenza di spazi, difficoltà logistiche nell’espletare le complesse attività sanitarie proprie di una struttura di eccellenza. La mozione non lesina critiche all’immobilismo delle istituzioni competenti valutato, come riporta il documento, “che la nuova giunta regionale, malgrado le promesse elettorali della Presidente Polverini, non ha ancora approvato un piano per riqualificare il Forlanini, dal momento che il Progetto presentato nel 2010 dal Professor Martelli, già Commissario Straordinario dell’Azienda ospedaliera, è stato bocciato e non ne è stato varato uno alternativo dall’attuale Direttore Generale Aldo Morrone”.
Ma c’è di più: oltre agli onerosi canoni di affitto versati annualmente dalla Roma D – azienda sanitaria territoriale – a soggetti privati per presidi e ambulatori, sulla stessa incombe l’obbligo imposto dai Vigili del fuoco, di lavori di adeguamento e messa in sicurezza per i locali di via Pascarella “con costi non sostenibili e reale difficoltà a trovare un’immobile alternativo”. In sintesi, la riorganizzazione del Forlanini, secondo il Municipio “oltre a comportare un notevole risparmio di risorse per la Regione, permetterebbe di riorganizzare e razionalizzare i percorsi assistenziali ospedale/territorio a tutto vantaggio della cittadinanza”.