Forlanini, presidio di sicurezza
La giunta Zingaretti, prima di lasciare la Regione, ha concesso locali ai Carabinieri e alla Dia
Porta la data del 16 giugno 2022, l’atto di indirizzo della giunta regionale del Lazio, avente ad oggetto “Riqualificazione del padiglione “R” del complesso “ex ospedale Carlo Forlanini” di via Portuense 332. Un provvedimento dell’amministrazione guidata da Nicola Zingaretti, di cui la giunta Rocca ha preso atto, autorizzando nella seduta del 14 aprile la concessione, “a titolo oneroso a favore del ministero dell’Interno, per la riallocazione del Centro operativo di Roma della Direzione investigativa antimafia”. In sintesi, nella palazzina speculare a quella concessa alla stazione dei Carabinieri di Monteverde – che si affaccia su via Portuense, in cui attualmente ha la propria sede l’ufficio Formazione del servizio di emergenza 118 – va a stare un altro servizio legato alla sicurezza, riallineando la vocazione della struttura ospedaliera a una natura tutt’altro che sociosanitaria. Sulla nuova destinazione, ha espresso soddisfazione l’assessore al Personale, Polizia locale, Sicurezza urbana ed Enti locali della Regione Lazio Luisa Regimenti. “Oggi si compie un passaggio importante per la riqualificazione dell’ex Ospedale Forlanini – ha commentato in una nota – con la scelta da parte della Giunta regionale di destinare il Padiglione “R” della struttura a nuova sede del Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Roma. L’immobile resterà un presidio essenziale per la cittadinanza, al servizio della sicurezza e della legalità di Roma e del Lazio”. Un puzzle, quello dell’antico sanatorio, che si va componendo tessera dopo tessera, attualmente senza alcuna idea complessiva sulla destinazione definitiva. Bambino Gesù? Residenza sanitaria assistenziale? Servizi della Asl Roma 3? Sono quesiti a cui finora, sulla base di chi dichiara per primo si ha una risposta, salvo poi successiva smentita. La situazione in cui versa il Forlanini, è stata ben riassunta dall’assessore Regimenti, medico legale che nella sua comunicazione ha sottolineato lo stato di degrado in cui è caduto l’edificio dopo la chiusura, sancita con decreto di Nicola Zingaretti del 30 giugno 2015. “Rifugio per sbandati e senza tetto – ha sottolineato – una situazione non più tollerabile. Per questo abbiamo voluto riconoscerne il grande valore sociale e culturale per la collettività e a servizio di tutto il quadrante orientale della città”. Una soluzione vista come la migliore, sul piano logistico e strategico, considerata la vicinanza ad altri poli direzionali. Forse non quello che la cittadinanza si aspettava ma pur sempre una soluzione, rispetto a un ingiustificabile abbandono che dura ormai da troppi anni. (Nella foto: la palazzina Q, oggi sede dei Carabinieri – Archivio storico Inps)