Forlanini, settimana di mobilitazione per riaprirlo

Neanche la copiosa grandinata ha fermato il flash mob di giovedì 15 ottobre davanti al Forlanini. Gli esponenti regionali della Lega, tra cui la consigliera del Lazio Laura Corrotti, insieme ad alcuni militanti, hanno inscenato la manifestazione lampo di fronte allo storico ospedale romano – chiuso dalla Regione Lazio il 30 giugno 2015 – nel rispetto delle regole sul distanziamento anti Covid. Motivo dell’happening “mantenere alta l’attenzione su una struttura da valorizzare e riconsegnare nel più breve tempo possibile ai cittadini”, si legge su alcune pagine dei social più frequentati. Sarà la stessa consigliera a presentare lunedì 19 una mozione che impegna il presidente Nicola Zingaretti “a elaborare un nuovo progetto di recupero e riqualificazione delle strutture facenti parte dell’ex ospedale Carlo Forlanini, per destinarle esclusivamente ad attività di natura sociosanitaria, nelle more della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale”. Secondo la rappresentante della Lega si potrebbero usare strumenti finanziari ad hoc quali i fondi europei stanziati per il periodo 2021 – 2027 e le risorse a fondo perduto derivanti dal Recovery fund. All’iniziativa leghista segue la manifestazione sindacale promossa dalla Cgil il 20 ottobre, che si svolgerà a Roma, sotto la sede della giunta regionale in via Rosa Raimondi Garibaldi e che sta ricevendo numerose adesioni di cittadini, tra cui i rappresentanti del coordinamento “Forlanini bene comune” e l’associazione di tutela del patrimonio storico-ambientale “Italia Nostra” sezione romana. Il tutto preceduto da una straordinaria mobilitazione dei cittadini che, in 113mila, hanno firmato l’ultima petizione on-line proposta la scorsa estate per la riapertura dello storico ospedale. La consultazione, promossa dal professor Massimo Martelli già primario di chirurgia toracica dell’ospedale dismesso, è stata sostenuta da molti infermieri ex “forlaniniani” e ora trasferiti nel vicino San Camillo. Sarà difficile per Zingaretti e per il suo assessore alla Sanità Alessio D’Amato, strenuo oppositore al riuso del nosocomio per l’emergenza Covid-19, insistere su tale posizione di chiusura, considerato che sui social piovono feroci critiche alla decisione regionale di investire risorse per 500 posti letto in lussuosi alberghi, in cui ospitare i convalescenti venuti fuori dalla fase acuta della malattia ma non ancora negativizzati. Sulla possibile “nuova vita” del Forlanini i consiglieri della Pisana saranno chiamati a esprimersi personalmente nei prossimi giorni grazie alla mozione Corrotti. Sarà il momento della verità per verificare chi è sensibile alle istanze della collettività e chi no.

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