Forlanini: un tempo ospedale oggi bunker

Ci scrive un lettore raccontandoci la sua vicenda nel parco del nosocomio chiuso dalla Regione

“Visitare gli uffici del San Camillo Forlanini è un rischio”. Inizia così la nota di Claudio Centomini che alcuni giorni fa ha varcato l’ingresso dell’ex ospedale chiuso dal 30 giugno 2015. Un ingresso che ricorda quello di un penitenziario. Filo spinato sul muro di cinta, quattro, cinque, perfino sei agenti ogni mattina davanti al cancello, cartelli di stop e divieti ovunque. Quanto ci racconta il dipendente dell’azienda ospedaliera è la prova reale della militarizzazione di quello spazio pubblico. “Andavo all’ufficio del personale e non ho resistito alla tentazione di fotografare con il mio cellulare la vecchia ciminiera” spiega. “Subito l’auto di pattuglia mi ha bloccato, hanno chiesto i documenti e il motivo per cui riprendevo gli edifici. Sulla ristrutturazione del San Camillo Forlaniniho discusso la mia tesi di laurea in Architettura. Alcuni anni fa ho accompagnato docenti della facoltà in visita, nutro una gran passione per la fotografia. Non ci sto a essere trattato al pari di un qualsiasi malintenzionato”. Dal 2006, anno in cui fu decretata la dismissione dello storico complesso, il Forlanini ha vissuto anni di abbandono e degrado, culminati con gravi episodi di cronaca, tra cui la morte di una ragazza che qui aveva trovato ricovero insieme a centinaia di sbandati. “Nessuno in quel periodo ha mosso un dito per garantire la sicurezza – insiste Centomini – ma per me le guardie giurate hanno chiamato la polizia. Considerata la diffusione dei cellulari il tutto mi sembra ridicolo, se non oltraggioso”. Un ridicolo di cui si stanno coprendo le stesse istituzioni che abbandonano uno storico edificio, consentono che si degradi poi, raggiunto l’irreparabile, lo rendono un bunker.

Commenti Facebook:

Commenti