Sanità, bisogni di salute e assistenza ai cittadini. “Ė arrivato il momento di portare a compimento l’integrazione sociosanitaria, una delle rivoluzioni per il prossimo futuro, senza la quale si rischia di non poter soddisfare i bisogni complessi di presa in carico delle fragilità sociali e sanitarie”. Lo ha dichiarato Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità e direttore dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata – una delle più importanti di Roma – nella sessione plenaria di apertura del “Forum Sistema Salute”, che si è svolto nell’antica stazione della Leopolda di Firenze il 6 e 7 ottobre, in presenza dei maggiori esperti e imprenditori del settore, ricercatori, docenti, manager e rappresentanti dei fruitori dei servizi. Da un esame dei bisogni complessi di una società in cui avanzano l’età media e le patologie croniche, la presidente sostiene che “La richiesta di assistenza è sempre più legata ai bisogni complessi relativi alla non autosufficienza e la disabilità, per cui deve essere approntata con altrettanta rapidità la questione legata alla riorganizzazione profonda dei sistemi, in particolare quello territoriale che da oltre venti anni attende una sua definizione stabile, organizzata e diffusa”. Tutto parte dall’8 novembre del 2000, quando fu approvata la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” numero 328, che avrebbe dovuto garantire un aiuto concreto a persone e famiglie fragili e che in realtà fatica a trovare pratica attuazione, nonostante le numerose norme regionali di recepimento. Un sussulto di ottimismo arriva dalle risorse del Pnrr da parte di un sistema che, secondo Frittelli, “Sta riprendendo vitalità, attenzione, sviluppo, grazie anche alla definizione di ruoli e attività sanciti dal decreto del ministero della Salute 77 ‘Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale’ entrato in vigore il 7 luglio scorso, con l’intento di soddisfare i bisogni complessi di presa in carico delle fragilità sociali e sanitarie”. A supporto di tali innovazioni legislative, la legge di Bilancio 2022 e i nuovi piani triennali 2022-2024, tre provvedimenti che intervengono nel sociale, la povertà e la non-autosufficienza. Un nutrito pacchetto di interventi che, insieme alla Legge delega sulla disabilità e allo strumento innovativo del budget di salute, dovrebbe realizzare una sinergia tra i cosiddetti ambiti territoriali sociali (Ats), i comitati dei sindaci e le Aziende sanitarie locali. Il tutto accompagnato da una “Nuova politica delle risorse umane – chiosa Frittelli – che valorizzi bisogni formativi e competenze dei professionisti, per creare una nuova cultura organizzativa verso l’evoluzione e l’integrazione dei sistemi”. Gli strumenti normativi ci sono, in questo caso anche le risorse. Si attende solo la messa a punto di queste organiche previsioni.

 

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