Garante: “Case famiglia per le donne con figli”
Una data importante, quella del 25 gennaio prossimo, in cui i presidenti dei Consigli regionali e delle province autonome di tutta Italia si riuniranno in conferenza in modalità telematica, per trattare le tematiche più impellenti relative alla condizione delle persone private della libertà e per esaminare due risoluzioni di stretta attualità. L’iniziativa, sollecitata dal Garante per i detenuti del Lazio Stefano Anastasìa e sostenuta dal vicepresidente del Consiglio della Pisana Devid Porrello, pone in primo piano l’esigenza di attivare case-famiglia protette, destinate “a ospitare le donne in esecuzione di provvedimenti penali con figli in età prescolare”. Per tali strutture la legge di bilancio dello Stato prevede uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, per ciascuna annualità 2021-2023, un importante impegno volto ad attuare una misura di civiltà per le mamme detenute. Nel corso dell’incontro preparatorio del 19 gennaio Porrello, ha inoltre rilanciato il tema caldo del momento: l’inserimento della popolazione carceraria tra le categorie prioritarie nel piano delle vaccinazioni anti-Covid-19, sollevato da tempo dal garante Anastasìa che ha colto l’occasione per illustrare un’altra previsione di bilancio, quella relativa allo stanziamento di sei milioni di euro nel triennio, per “garantire e implementare la presenza negli istituti penitenziari di professionalità psicologiche esperte per il trattamento intensificato cognitivo-comportamentale nei confronti degli autori di reati contro le donne e per la prevenzione della recidiva”. In sintesi, chi si sarebbe macchiato di delitti contro le donne dovrebbe ricevere un trattamento psicologico-riabilitativo adeguato. Entro febbraio il ministero della Giustizia dovrà decidere la ripartizione di tali fondi tra le regioni e le province autonome per cui, si dovranno stabilire criteri condivisi riguardo l’assegnazione di queste risorse.