Seppur bisestile, il 2024 per la Asl Roma 6 si presenta sotto i migliori auspici. Si aprirà, primo presidio nel Lazio, l’ospedale di comunità, previsto dalla riorganizzazione della medicina territoriale legata alla erogazione dei fondi del Pnrr. Caratteristica di spicco, il servizio di telemedicina che si annuncia all’avanguardia, seguendo il nuovo corso della digitalizzazione in sanità. Una innovazione che, lungi dal voler isolare il medico dal paziente rafforzerà, al contrario e secondo i sostenitori, tale rapporto. Un’assistenza a tutto tondo che si estenderà al domicilio del paziente, con una notevole accelerazione favorita, nella Asl dei Castelli Romani, dall’indirizzo imposto dalla direzione strategica. Alla base di tutto, per Vincenzo La Regina direttore sanitario e Francesco Marchitelli commissario straordinario, c’è l’umanizzazione dell’assistenza. Una svolta che sarà ancor più evidente quando l’applicazione delle disposizioni del decreto ministeriale 77 del 2022 – che ha rimodulato la medicina territoriale – inizierà a produrre i suoi effetti. Fatti, non parole: 11 case di comunità saranno attivate nei sei distretti dell’azienda sanitaria. A Frascati, Albano, Ciampino, Pomezia, Velletri e Anzio l’assistenza territoriale avrà un notevole sviluppo, con tali presidi attivi 7 giorni su 7, nelle 24 ore e l’offerta di servizi sanitari di base per tutte le fasce di popolazione. A fare da raccordo tra tutte queste strutture, sarà la centrale operativa territoriale (Cot). Secondo il direttore sanitario aziendale Vincenzo La Regina, tale integrazione favorirà le persone più fragili. “In tal modo – ha dichiarato il direttore – sarà possibile raggiungere la piena autonomia e indipendenza della persona anziana e disabile presso la propria abitazione, riducendo il rischio di ricoveri inappropriati”. Punta di diamante di questa riorganizzazione l’ospedale di Genzano debitamente ristrutturato a cui ben presto affluiranno nuove e determinanti figure per l’assistenza: gli infermieri di famiglia e di comunità, il cui percorso è iniziato grazie a una legge regionale del 2020 e corsi di formazione professionale.

 

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