Piste ciclabili: la stagione delle corsie preferenziali per bici, da realizzare in condizioni impossibili sembra tramontata ma i danni provocati da quelle non smantellate sono evidenti. Carreggiate ristrette, difficoltà per automobilisti e per gli stessi amanti delle due ruote, senza considerare il disagio per i pedoni che, in molti casi, si sono visti restringere lo spazio sui marciapiedi. Uno degli scempi più macroscopici, è la corsia riservata nella già congestionata e strettissima via Pineta Sacchetti, dove le ambulanze dirette al policlinico Gemelli affrontano quotidianamente non poche difficoltà per districarsi nel traffico. Sul tema si è espresso il consigliere regionale del Lazio Daniele Giannini che chiama in causa la giunta Gualtieri: “Ė passato oltre un anno dall’insediamento della giunta Gualtieri è ora che Roma Capitale affronti il nodo della disgraziata ciclabile Gemelli-Battistini, una pista sempre deserta, concepita male, pericolosa e grande ostacolo al traffico veicolare che, in quel tratto di via della Pineta Sacchetti, è sempre in tilt”, dichiara l’esponente della Lega che chiama in causa l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè che ”In campagna elettorale aveva promesso di interessarsi della questione, una delle peggiori eredità dell’era Raggi, ma anche qui siamo a un altro nulla di fatto”. E infatti la ciclabile staziona vuota in mezzo alla carreggiata, occupando spazio prezioso per le ambulanze dirette al policlinico Gemelli, costrette a transitare tra le code di auto incolonnate, causando potenziali pericolosi ritardi, come rileva Giannini. “Se non dovesse arrivare attenzione da parte del Campidoglio nei confronti di questa criticità, molto presto scenderemo in piazza, sul posto per manifestare al fianco dei residenti, dei comitati di quartiere e dei lavoratori esasperati”, conclude il consigliere.

 

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  1. Dunque, al netto del fatto che la ciclabile in PIneta Sacchetti possa più o meno piacere o che intralci il traffico e soprattutto le ambulanze; vediamo un po la situazione del tratto che va dal semaforo pedonale di fronte lo sbocco di via delle Calasanziane coincidente, più o meno con il civico si via Pin. Sacc. nr. 133, fino all’ingresso/uscita/due strisce pedonali/ufficio poste/ farmacia/fermata TAXI del Gemelli.
    Per giungere al “traguardo” su indicato, automobilisti e ambulanze debbono passare uno sbarramento di ben 6 (sei) semafori. La mattina si può ben definire tale tratto di circa 2 Km una bolgia infernale poichè un fiume enorme di automobili si riversa sia in un senso che nell’altro su questa arteria importante della circolazione a Roma NW. E’ vero che la ciclabile ridusse la larghezza della strada, così come è altrettanto vero che il traffico in quel tratto è sempre stato così. Con ovvie difficoltà per le ambulanze DA SEMPRE.
    Ora mi chiedo se smantellare la pista in questione risolverà il problema. Non sarebbe possibile magari, oltre lo smantellamento di cui sopra, aprire un passaggio dal Gemelli alla stazione in maniera tale che i pedoni vengano, per l’attraversamento della Pineta Sacchetti, dirottati su tale sottopasso utile alla data odierna SOLO per chi arriva o parte dalla stazione? Eliminando così anche i due passaggi pedonali all’ingresso dell’Ospedale? Non è possibile spostare l’Ufficio postale? Non è possibile far differenziare il traffico interno della struttura privata Ospedale “A. Gemelli” con un ingresso coincidente con l’attuale ed una uscita in uno degli altri due cancelli? (uno sulla Pineta Sacchetti nr, 1/2/3/ e l’altro su via Trionfale nr.8027 … senza contare l’altro cancello in disuso subito dopo l’ingresso del Gemelli …) Perchè posso garantirvi che levare SOLO la ciclabile non risolverà nulla. E ciò che dico è suffragato dal fatto che la bolgia di automobili è SOLO sino l’ingresso del Gemelli, oltrepassato tale ostacolo, che pare creato dal demonio in persona, si dipana appena oltrepassato quel tremendo svincolo.
    D’altronde, mi sembra incredibile che per gli interessi privati dell’ospedale non si possano/debbano trovare più soluzioni che garantirebbero veramente lo smaltimento del traffico e così una più agevole e relativamente veloce percorrenza delle ambulanze.
    Pertanto, onde evitare anche azioni che avrebbero più un sapore strettamente politico, se si volesse risolvere quello snodo (ripeto) infernale non basta assolutamente SOLO (ripeto anche questo) la dismissione della pista incriminata.
    Comprendo la difficoltà di ciò che propongo, ma vedere sempre gli automobilisti incredibilmente vessati, e Aziende private che per convenienza e amministratori per non so quali motivi tentare di risolvere cose così importanti con i c.d. pannucci caldi, fa salire ancor più il sangue in testa che attraversare quei due Km la mattina.
    Un automobilista osservatore e inca..ato nero per la situazione di quei 2Km …

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