Giannini: rischi sanitari e ambientali del biodigestore
Dal consigliere regionale della Lega Daniele Giannini, riceviamo e volentieri pubblichiamo: “Dobbiamo tenere alta l’attenzione sul rischio che vengano realizzati maxi impianti da 100mila tonnellate di rifiuti l’anno ognuno in territori, come Casal Selce e Cesano, già altamente provati a livello ambientale. Per questi due quartieri, siti nel XIII e XV Municipio, la possibilità che vengano realizzati i due biodigestori voluti da Gualtieri potrebbe equivalere potenzialmente a una bomba ecologica e sanitaria”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità. “Non esistono, ad oggi, certezze riguardo alla sicurezza relativa a questo tipo di impianti – prosegue – anzi sono molteplici i dubbi e le controversie. Le possibili conseguenze riguardano principalmente le molestie a livello olfattivo, ossia i miasmi, ma anche il rischio di insorgenza di patologie, in particolar modo per i soggetti fragili come donne in gravidanza, bambini e anziani con presenza di comorbidità. Le tecniche di trattamento biologico, come quella dei biodigestori – spiega ancora il consigliere – sono caratterizzate da emissioni di bioaerosol potenzialmente pericolose per la salute umana a causa della possibile presenza di parassiti e microrganismi patogeni. La temperatura necessaria per produrre il gas, infatti, favorisce i batteri resistenti alle alte temperature come i Clostridium, le cui spore possono produrre tossine come il botulino o come la salmonella, patogene per l’uomo, tanto che l’Istituto Superiore di Sanità, in un documento ufficiale, ammette la preoccupazione per quanto riguarda la capacità di alcune specie microbiche di sopravvivere in condizioni di anaerobiosi e alle temperature utilizzate nel processo di biodigestione. La Regione Emilia Romagna di fatto, già nel lontano 2011, ha vietato lo spandimento di digestati provenienti da impianti a biogas nelle terre destinate al foraggio per la produzione del parmigiano. Anche l’Europa non ha dubbi: il digestato dovrebbe essere considerato un rifiuto, non un concime – sottolinea Giannini – e i digestati derivanti dalla produzione di biogas rientrerebbero nell’ambito di applicazione della normativa sui rifiuti. Ci sono poi innumerevoli casi in Italia di inquinamento delle falde acquifere, che hanno portato al divieto di utilizzo dell’acqua anche a distanza di diversi chilometri dai siti scelti. E considerato l’alto rischio idrogeologico che caratterizza i territori di Casal Selce e Cesano – Osteria Nuova, non appaiono assolutamente idonee queste zone per la realizzazione di mega strutture impattanti di questo genere. Una cosa è certa – conclude Giannini – staremo al fianco dei cittadini di Casal Selce e Cesano in ogni momento di questa battaglia, faremo di tutto per scongiurare la realizzazione di megaimpianti in questi quartieri e continueremo a chiedere un piano rifiuti che preveda mini impianti in ogni Municipio”.